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Micro-passeggiate per rimanere in forma

Micro-passeggiate per rimanere in forma: anche le camminate più brevi possono aiutarci a stare bene e a riattivare il metabolismo. È questo il risultato di uno studio italiano che si è occupato di verificare eventuali benefici di questa tipologia di attività fisica.

I benefici delle micro-passeggiate

Certo, 10.000 passi al giorno sarebbero l’obiettivo al quale tutti noi dovremmo aspirare. Per prevenire diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari, però, potrebbe bastare anche eseguire meno passi. Almeno è questo è ciò che ci suggerisce una ricerca dell’Università di Milano pubblicata sulla rivista di settore Proceedings of the Royal Society B.

Vengono chiamate micro-passeggiate: più semplicemente è possibile, sotto questi termini, raccogliere tutte quelle tipologie di camminate brevi. Gli scienziati hanno raggiunto questi risultati studiando ciò che accadeva a un gruppo di volontari al quale veniva richiesto di eseguire specifiche attività.

Parliamo di camminare sul tapis roulant, il salire una rampa di scale in intervalli di tempo lunghi dai dieci secondi fino ai quattro minuti. I partecipanti indossavano delle maschere appositamente create per misurare l’assunzione dell’ossigeno, considerato un elemento chiave per il calcolo del consumo di calorie e di energia.

Importante l’energia utilizzata

I ricercatori si sono trovati davanti ha un risultato inaspettato. Le micro-passeggiate hanno infatti mostrato di bruciare il 60% di energia in più rispetto a quelle più lunghe, anche in caso di distanza percorsa congruente. La spiegazione di questi risultati la ha data il prof. Francesco Luciano, coordinatore dello studio. Il quale ha spiegato che l’organismo ha bisogno di più ossigeno ed energia per riscaldarsi ogni volta che inizia un movimento rispetto a quando lo deve mantenere.

Cosa significa? Che le micro-passeggiate causano un consumo maggiore di energia perché il corpo è costretto a far ripartire il ciclo metabolico da capo. In poche parole, il continuo “riavviarsi” consuma più ossigeno e di conseguenza brucia più calorie. Gli scienziati hanno quindi voluto verificare quale fosse il costo metabolico variabile delle micro-passeggiate. E hanno rilevato come l’effetto riscontrato fosse dovuto alla fase transitoria di consumo di ossigeno. Ovvero quel momento in cui il nostro organismo necessita di maggiori dosi d’ossigeno per sostenere l’attività che sta eseguendo.

Una volta che il nostro organismo ha iniziato a muoversi, l‘energia che gli servirà per mantenere questo stato di cose sarà minore di quella necessaria per riavviare continuamente il suo movimento. Ovviamente, lo ripetiamo, camminare a lungo non fa assolutamente male, anzi. Ma dai risultati di questo studio è possibile comprendere come anche piccole attività ripetute per brevi lassi di tempo siano adeguate allo scopo.