Chi rischia di contagiarsi di nuovo con Omicron o con altre varianti? Si tratta di una domanda che è necessario porsi data purtroppo la capacità di variare del virus e dal fatto che lo stesso sia ancora presente in altre varianti. La risposta ha provato a darla uno studio dedicato pubblicato su Medrxiv.
Contagiati con Omicron non vaccinati a rischio
È emerso che le persone non vaccinate che hanno contratto il coronavirus nella variante Omicron non risultano essere immuni alle altre varianti del virus mentre coloro che hanno ricevuto la vaccinazione e sono poi stati contagiati da Omicron risultano essere protette. Da tutti gli altri ceppi. Cosa significa questo? Che coloro che sono rimasti vittime della variante sudafricana senza presentare immunizzazione vaccinale sono i primi a rischiare una nuova infezione e in brevi tempi. Mentre nel caso opposto, la persona è protetta da tutti gli altri ceppi.
Lo studio sudafricano che è giunto a queste conclusioni ha preso in analisi il plasma di due gruppi di pazienti, uno composto da vaccinati e l’altro da non vaccinati che avevano contratto Omicron. È stato rilevato che la neutralizzazione offerta dal contagio non è cross reattiva a sufficienza con le altre varianti de virus e quindi che coloro che non si sono sottoposti al ciclo vaccinale sono sì immuni a omicron ma non a qualsiasi altra variante che potrà presentarsi in futuro e alle altre ancora in circolazione.
Vaccino assicura protezione
L’infettivologo Fabrizio Pregliasco della Statale di Milano, intervistato da Il Messaggero, ha spiegato che chi ha concluso il ciclo vaccinale e si è infettato, presenta dalla guarigione una importante protezione nei confronti del virus. Ha infatti sottolineato:
Chi ha ricevuto due dosi di vaccino contro il Covid-19 e successivamente si è infettato con Omicron risulta il soggetto più protetto dal virus. C’è una risposta importante e molto alta degli anticorpi alla proteina Spike e poi, grazie all’infezione, una trasversalità di risposta rispetto ad altre componenti strutturali del virus come la proteina del nucleocapside e questo dà una protezione sicuramente maggiore.
E prendendo in considerazione l’ipotesi quarta dose, per il momento lo specialista non pensa che sarà prevista per tutti, nella speranza che il virus si proponga con una ondata autunnale poco rilevante dopo una estate tranquilla, anche per via dell‘immunizzazione generale della gente. Al momento non si possono ancora fare progetti a lungo termine in tal senso: l’obiettivo è quello di portare la vaccinazione contro il coronavirus su base annuale. Sarà davvero possibile?