Un tampone nasale per diagnosticare in maniera precoce il Parkison? E ciò a cui si potrebbe arrivare in base ai risultati di una ricerca condotta in collaborazione tra studiosi italiani e austriaci su questa malattia degenerativa di tipo neurologico che ancora non può contare su una cura risolutiva.
Una diagnosi precoce per agire in fretta
Quella di una diagnosi precoce attraverso un tampone nasale è una possibilità che sembra aver creato molte aspettative anche nella comunità medica internazionale: si tratta di una “promessa” che proviene proprio dallo studio condotto dagli scienziati austriaci e italiani pubblicata sulla rivista di settore Brain. Secondo la ricerca coordinata dalla squadra del dott. Gianluigi Zanusso dell’Università di Verona, all’interno del naso delle persone che sono a rischio per ciò che concerne lo sviluppo del morbo di Parkinson vi sono degli accumuli di una specifica proteina, una sostanza che è conosciuta già come “collegata” a questa patologia, ovvero l’alfa-sinucleina.
Il morbo di Parkinson, deve essere ricordato, è una malattia neurodegenerativa caratterizzata da problemi di movimento molto importanti, la cui causa è la morte progressiva delle cellule neuronali che vengono “avvelenate” da un eccesso di alfa-sinucleina. Al momento gli scienziati di tutto il mondo sono al lavoro su farmaci sperimentali in grado di bloccare questi ammassi del sopra citato protide. E’ evidente che il poter contare su un mezzo diagnostico veloce sarebbe proprio quello di cui si avrebbe bisogno.
Uno studio dalle prospettive interessanti
Un test quindi da eseguire, secondo gli scienziati nella fase pre-sintomatica in modo da attaccare il Morbo di Parkinson il prima possibile limitando o ancora meglio fermando del tutto i danni che la malattia apporta ai neuroni. E’ per questo motivo e ovviamente per il fatto che è possibile riscontrare accumuli di alfa-sinucleina all’interno del naso che si è pensato a un tampone molto simile a quello utilizzato per la diagnosi del covid-19: ovviamente in questo caso ricerca tutt’altra tipologia di particella.
Nel corso del loro studio gli scienziati austriaci e italiani hanno eseguito un tampone nasale su 63 soggetti sani ma con un disturbo del sonno che di solito è considerato come un precursore della comparsa di Parkinson in futuro; il tampone, nello specifico, è stato eseguito su 41 pazienti con Parkinson e 59 soggetti sani di controllo. E’ emerso che il 44% dei soggetti a rischio di Parkinson, il 46% dei parkinsoniani e il 10% del gruppo di controllo sono risultati positivi al tampone. Molti dei soggetti positivi presentavano anche disturbi dell’olfatto, un altro segno precoce di Parkinson secondo la letteratura medica. Secondo lo studio il tampone positivo nel gruppo di controllo potrebbe indicare la comparsa della malattia sul lungo termine.
Maggiori studi sono previsti in tal senso.