Si dice che i genitori spesso rischiano di passare le proprie paure e le proprie insicurezze ai figli. Secondo una ricerca condotta dagli scienziati svizzeri dell’Università di Zurigo, questa asserzione è più vera di ciò che si possa pensare. Ed a livello genetico più che da un punto di vista psicologico.
La cosa curiosa non è semplicemente che i nostri genitori possano averci trasmesso determinate paure a livello genetico, ma che noi stessi rischiamo di “passarle” attraverso lo stesso processo ai nostri eredi. Il modello preso in considerazione dai ricercatori di Zurigo è quello murino, ma lo schema emerso a quanto pare può essere applicato senza problemi anche a noi esseri umani. Studiando dei tipo di laboratorio, gli scienziati dell’ateneo hanno scoperto che i traumi vissuti dal genitori vengono “trasmessi” di generazione in generazione attraverso l’Rna, che letteralmente, con le sue piccole “frazioni di materiale genetico”, registra e condivide la traccia del ricordo negativo dei genitori.
I risultati, pubblicati sulla rivista di settore Nature Neuroscience, ha spiegato la scoperta partendo dalla scelta del campione di riferimento. Nel corso dello studio sono stati confrontati animali adulti esposti a traumi con altri topi non traumatizzati. E studiando il numero ed il tipo di Rna nelle cavie sottoposte allo stress, è stato potuto notare come ciò che di negativo accadeva o era accaduto, alterava la quantità di Rna presente nel cervello, nel sangue ed addirittura nello sperma. Hanno commentato i ricercatori:
Siamo riusciti a dimostrare per la prima volta che le esperienze traumatiche influenzano anche il metabolismo nel lungo termine e che questi cambiamenti sono ereditari.
Gli effetti arrivano fino alla terza generazione rispetto a quella che ha subito il trauma. Cosa significa questo? Che alcune nostre paure ed insicurezze, per quanto si possa fare di tutto per vincerle, possono essere parte del nostro patrimonio genetico. Per vincerle, dobbiamo sforzarci un poco di più.
Fonte | Nature Neuroscience
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