La pigrizia? Dipende da quello che mangi, più di quanto tu stesso possa credere. Ed i cibi ricchi di calorie, invece di darci una sferzata di energia rischiano di renderci pigri e stanchi più del dovuto. Inutile dirvi che tra agli alimenti più “pericolosi” in tal senso vi sia il cibo spazzatura, vero?
E’ stato scoperto dai ricercatori dell’Università della California di Los Angeles, che hanno pubblicato i risultati da loro ottenuti nel corso di una sperimentazione all’interno della rivista di settore Physiology and Behaviour. Il gruppo di scienziati coordinato dal dott. Aaron Blaisdell ha condotto uno studio su modello animale osservando gli effetti di una dieta composta da cibi ricchi di zucchero ed elaborati e quelli di una comprendente solo alimenti non trasformati. Il campione di riferimento era formato da due gruppi specifici di 16 topi. Il primo ha seguito una dieta normale per sei mesi mentre l’altro si è alimentato attraverso il consumo di cibo spazzatura e cibi zuccherini.
Già dopo soli 3 mesi era palese una differenza di peso guadagnato dai diversi gruppi e per quanto questo fosse un aspetto “predetto” dai ricercatori, ciò che gli stessi non si aspettavano è stato quello poi definito “effetto pigrizia”. A seconda dell’alimentazione seguita infatti i topi hanno mostrato una differente attitudine nei confronti del “lavoro”. Quelli alimentati male si sono esibiti in prestazioni ridotte ed hanno necessitato di pause più lunghe per riprendere le attività alle quali erano sottoposti. Commenta il ricercatore:
Le persone in sovrappeso spesso vengono stigmatizzate come pigre e senza disciplina. Interpretiamo i nostri risultati come suggerimento che l’idea comunemente ritratta nei media che le persone diventano grasse perché sono pigre, è sbagliata. I nostri dati suggeriscono che l’obesità indotta dalla dieta è una causa, piuttosto che un effetto, della pigrizia.
Mangiare bene e muoversi quindi è consigliato, senza alcun dubbio. In questo modo possiamo evitare di cadere nel tunnel senza uscita della pigrizia, che ne dite?
Fonte | Physiology and Behavior
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