La sigaretta elettronica non sarebbe così priva di rischi come si pensa. Uno studio suggerisce che questa possa aumentare il rischio di sviluppare l’insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco.
Cosa accade con la sigaretta elettronica
Insomma, piuttosto che utilizzare un surrogato della sigaretta dovremmo tenerci lontani dal tabacco e basta. Senza cercare scorciatoie con la sigaretta elettronica. Dobbiamo ricordare che l’insufficienza cardiaca è una condizione medica per la quale il cuore non riesce più a pompare il sangue nel corpo in maniera sufficiente. O perché troppo debole o perché caratterizzato da una ridotta capacità contrattile. E secondo lo studio prospettico sopra citato coloro che svapano avrebbero il 20% di possibilità in più di sviluppare tale problema.
La sigaretta elettronica quindi, che qualche anno fa sembrava poter essere uno strumento adatto per rinunciare al fumo di sigaretta, non è così priva di rischi come prometteva di essere. Va sottolineato che lo scorso dicembre anche l’Organizzazione mondiale della Sanità si è posta nettamente contro i dispositivi in questione, definendoli dannosi.
La squadra di scienziati della Medstar Health, associazione sanitaria senza scopo di lucro di Baltimora, guidata dal professor Yakubu Bene-Alhasan, ha deciso di fare chiarezza. Gestendo numerosi ospedali è stata anche facilitata nell’analisi statistica delle cartelle cliniche dei pazienti coinvolti all’interno dello studio “All of us”, controllato direttmente dal NIH (National Institutes of Health).
Risultati al netto di altri elementi di rischio
Gli scienziati hanno verificato i dati di coloro che avevano sviluppato lo scompenso cardiaco osservando, al netto di altri fattori di rischio, la presenza di uso della sigaretta elettronica. Gli elementi di rischio presi in considerazione erano anche malattie cardiache pregresse, fattori socioeconomici e demografici, dipendenza da alcol, tabacco e altre sostanze, età e genere.
Si parla di un campione di oltre 175.000 partecipanti, per la maggior parte donne (60,5%), caratterizzati da un’età media di 52 anni. L’analisi incrociata dai dati ha mostrato che nel periodo di riferimento 3200 persone hanno sviluppato insufficienza cardiaca e chi utilizzava la sigaretta elettronica presentava un rischio più alto del 19%.
Si parla di un’associazione statistica con l’insufficienza cardiaca con frazione d’eiezione preservata. Cosa significa? In questo caso il muscolo cardiaco si irrigidisce non riempiendosi adeguatamente di sangue tra le contrazioni. Non è stata invece trovata la stessa associazione con lo scompenso cardiaco con frazione d’eiezione ridotta o insufficienza cardiaca sistolica. Ovvero quando il cuore si contrae con meno forza e pompa meno sangue.
Va ricordato che si parla di uno studio prospettico e di conseguenza questa correlazione è stata dedotta. Pur necessitando maggiori studi più approfonditi si ha di certo una solida base per evitare il fumo di sigaretta elettronica o meno a prescindere.