Alcuni composti chimici utilizzati per i popcorn da cuocere nel microonde e per altre applicazioni (come ad esempio nei tessuti water-proof) ostacolano l’efficacia di alcuni vaccini. Lo denuncia uno studio effettuato presso l’Harvard School of Public Health di Boston, secondo cui i composti perfluorurati (PFC) possono danneggiare il fisico se assunti in alte concentrazioni.
In particolare, secondo gli studiosi americani, il problema diventa evidente di fronte alle vaccinazioni contro il tetano e la difterite, in quanto i PFC abbassano la risposta immunitaria di questi medicinali lasciando così la persona che viene in contatto con la malattia una possibilità maggiore di ammalarsi.
Il Dr. William Schaffner, presidente del dipartimento di medicina preventiva presso la Vanderbilt University di Nashville ha comunque spiegato che non c’è bisogno di allarmismi. La maggior parte dei vaccini contro queste due condizioni funzionano correttamente contro i perfluorurati presenti nell’ambiente, ed i problemi possono apparire soltanto in caso di alte concentrazioni che possono avvenire ad esempio tra i lavoratori del settore manufatturiero (trattamento di mobili, scarpe e tappeti), chi utilizza spesso repellenti per le macchie o in chi consuma spesso i popcorn che si preparano nei forni a microonde (tranne quelli che portano sulla confezione l’indicazione PFC-free).
L’osservazione è stata effettuata su 587 bambini che vivono nelle Isole Faroe, un gruppo di isolette del Nord Europa che non è stato scelto a caso. Qui infatti la popolazione si ciba principalmente di frutti di mare che si calcola contengano alte quantità di PFC. I ricercatori hanno effettuato delle analisi del sangue in questi bambini per controllare la risposta immunitaria alla difterite e al tetano, anche in seguito al vaccino ed al richiamo effettuato 2 anni dopo.
Secondo i loro risultati, i bambini che erano esposti a livelli doppi di PFC rispetto alla media registravano un 49% in meno di anticorpi contro queste due malattie, mentre i bambini con livelli ancora superiori avevano 4 volte in più probabilità di sviluppare le condizioni, nonostante il vaccino.
Lo studio sottolinea l’importanza di non inquinare l’ambiente naturale. Chiaramente, maggiori sforzi devono essere fatti per mantenere questi composti perfluorurati lontani
ha spiegato Schaffner.
[Fonte: Livescience]
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