L’epatite era una di quelle malattie di cui pensavamo di tenere sotto controllo, ed invece secondo una recente ricerca effettuata presso l’Università Cattolica di Roma, gli italiani sono il popolo più contagiato d’Europa. Secondo i dati raccolti dal team del professor Antonio Gasbarrini, presidente di Fire, fondazione per la ricerca in epatologia, sarebbero un milione e mezzo gli italiani affetti da epatite C, a cui si aggiungono 300 mila persone ammalate di cirrosi epatica, una delle complicazioni della malattia.
Ma non finisce qui. Infatti ci sarebbero circa 700 mila italiani affetti da epatite B, da cui sono scaturiti centomila casi di cirrosi epatica. Incalcolabili invece i casi di epatite A la quale, essendo spesso asintomatica, non viene rilevata nella maggior parte dei casi. Per questo motivo il Governo ha deciso di prendere provvedimenti.
Stiamo elaborando un documento che punta a un piano integrato contro le epatiti, che sarà presentato alle Regioni. Le epatiti virali comportano un importante carico in termini di anni di vita persi e di qualità della vita. Serve dunque un approccio integrato, basato sulla prevenzione primaria e secondaria, ma soprattutto sulla diagnosi precoce e la prevenzione terziaria
ha spiegato Fabrizio Oleari, capo dipartimento della sanità pubblica e dell’innovazione del ministero della Salute. I numeri sono preoccupanti ma, almeno per quanto riguarda l’epatite B, sono in calo grazie ai vaccini obbligatori introdotti nel 1991.
L’epatite è un’infiammazione del fegato dovuta ad un virus che può essere trasmesso in una gran quantità di modi, in particolare tramite cibo e acqua contaminati, ma non solo. Le differenze sono sostanziali. L’epatite A, la più leggera, può non dare sintomi, o può provocare ittero, nausea e vomito o febbre, e di solito guarisce da sola in pochi mesi; l’epatite B può comportare i sintomi precedenti, ma più gravi, compresi anche dolori muscolari e affaticamento. Questa forma è più grave perché diventa sempre più difficile da curare con l’età e può scaturire in complicanze come l’insufficienza e la cirrosi epatica, e può diventare cronica se non curata a dovere; l’epatite C invece può essere asintomatica per anni, ma manifestarsi improvvisamente con la cirrosi epatica, dolore addominale, ascite, febbre ed altre condizioni più o meno gravi. Da questa forma di epatite non si guarisce mai completamente, ma si può tenere il virus sotto controllo. Infine ci sarebbe anche una quarta forma di epatite, denominata D, che in realtà è una complicanza della B. Essa aggrava i sintomi dell’epatite B, ma si può guarire dopo aver curato la malattia sottostante.
[Fonte: Ansa]
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