Il metapneumovirus umano è un agente patogeno che sta facendo registrare un numero importante di infezioni negli Stati Uniti. Cerchiamo di capire insieme cosa è e chi colpisce nello specifico.
Causa malattie gravi nei bambini
Non è un nome che sentiamo spesso citato, anche all’interno di articoli specializzati in medicina. Più che altro perché si tratta di un virus che comunemente è causa di raffreddore nella maggior parte delle persone. Nei bambini il metapneumovirus umano è invece causa spesso di malattie respiratorie anche gravi.
Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo al momento della scoperta di questo agente il metapneumovirus umano è stato scoperto nel 2001 nei Paesi Bassi. E si tratta di un paramyxovirus. Il virus che fanno parte di questa famiglia sono conosciuti per essere causa di molte infezioni comuni tra i quali, come già citato il raffreddore.
Si pensa che per molto tempo, almeno cinquant’anni, abbia girato indisturbato senza essere riconosciuto tra la gente. Il metapneumovirus umano, il quale causa gravi infezioni respiratorie dei bambini, è così chiamato per distinguerlo da quello aviario che colpisce gli uccelli. Una distinzione dovuta a una forte similarità, tanto che si pensa che il virus abbia fatto il salto di specie intorno agli anni ’50.
Sono diversi i paramyxovirus conosciuti e in circolazione. Questi sono causa di morbillo, parotite, virus respiratorio sinciziale e parainfluenza. Va sottolineato nuovamente: nella maggior parte delle persone questo specifico virus è in grado di causare semplici raffreddori. Ma rappresenta la seconda causa più diffusa di infezioni respiratorie nei più piccoli.
Perché i casi di metapneumovirus umano sono in aumento
La domanda che ci si pone è: perché i casi di metapneumovirus umano sono in aumento? Secondo gli esperti l’ipotesi più probabile che l’uso di mascherine e distanziamento sociale messi in atto a causa del covid abbiano portato a una minore diffusione del virus in questi anni. Favorendo un calo delle difese immunitarie di solito stimolate dal contatto con gli agenti patogeni.
Questo virus di solito si presenta in primavera e in inverno e può causare un semplice raffreddore. Tanto quanto congestione nasale, tosse, difficoltà a respirare e febbre. Un’infezione che di solito dura dai tre ai 7 giorni ma che ovviamente diventa più pericolosa per coloro che hanno un sistema immunitario compromesso. Nei casi più gravi può portare allo sviluppo di patologie più gravi come la bronchiolite e la polmonite.
Come già anticipato nei bambini l’infezione può essere più grave e portare alla necessità di ricovero in ospedale, anche in terapia intensiva. Non bisogna allarmarsi perché nella maggior parte dei casi la malattia si risolve da sola ma conviene fare attenzione.