E’ definita da molti come la sindrome post Covid-19: essa consiste in quell’insieme di sintomi che nonostante la guarigione dall’infezione da coronavirus che continua ad affliggere il corpo dei pazienti, in particolari quelli che sono stati costretti a essere intubati o che hanno sperimentato una manifestazione più grave.
Sindrome diffusa in persone ospedalizzate per Covid
Una serie di sintomi che permangono per settimane se non addirittura mesi dopo la negativizzazione. Un quadro riscontrato da quasi tutti gli specialisti che diventato protagonista anche di un articolo pubblicato sulla rivista di settore Journal of the American Medical Association e presentato da una squadra di ricercatori del Policlinico Gemelli di Roma. Una condizione importante caratterizzata principalmente da una totale mancanza di forze.
All’interno della ricerca si legge come la maggior parte dei pazienti guariti indichino la difficoltà a salire le scale e la necessità a dover dormire molte ore al giorno: come già anticipato, in particolare a presentare questo quadro sono coloro che sono stati ricoverati e che hanno già avuto a che fare con i sintomi della fase acuta della malattia come tosse, febbre, dispnea, dolori articolari, disturbi dell’olfatto e del gusto.
Sintomi persistenti e inficianti la qualità della vita
In poche parole la sindrome post Covid-19 comporta per coloro che ne soffrono una debilitazione importante, i casi più gravi presentano anche difficoltà a respirare perché i muscoli coinvolti nell’azione non presentano energia sufficiente per assolvere al proprio compito. Nel testo pubblicato si legge come su 143 casi osservati fino alla fine di maggio, a distanza di oltre due mesi dalla diagnosi di Covid-19, solo un paziente su 10 non presentava sintomi correlabili alla malattia. Circa il 53% presentava stanchezza intensa, il 43,4% affanno.
Almeno un paziente su quattro di quelli presi in esame presentava dolori alle articolazioni, uno su cinque, il dolore toracico tipico di chi è reduce da una polmonite. Sintomi in ogni caso non trascurabili, che in diverse occasioni hanno rappresentato un importante peggioramento delle condizioni di vita delle persone.
Come spiega Francesco Landi, direttore dell’unità operativa complessa di medicina fisica e riabilitazione del Policlinico Gemelli, è importante non sottovalutare tali sintomi:
Indipendentemente dall’età, tutti i pazienti che hanno avuto Covid-19 e soprattutto quelli colpiti dalle forme più gravi, che hanno richiesto un ricovero in rianimazione o che hanno avuto bisogno di ossigenoterapia, devono essere sottoposti a controlli multi-organo nel tempo. Questo perché siamo di fronte a una malattia nuova, sconosciuta ed è quindi importante cercare d’individuare gli eventuali danni a breve o a lungo termine. Per fortuna, la maggior parte dei pazienti non presenta quei danni d’organo che temevano a livello di polmoni, occhi, cuore e fegato.
E’ importante rimanere sotto controllo.