L‘Organizzazione mondiale della Sanità fa il punto della situazione sulla tubercolosi sostenendo che sarà possibile eradicarla nel 2050. Un goal che secondo gli esperti potrà essere considerato valido per quella “tradizionale” e non per le sue varianti resistenti agli antibiotici.
Per noi questa malattia è un fatto di cronaca attuale. Sono diversi i casi che sono stati registrati tra gli universitari e tra i ragazzi di scuola media a Milano. Un sintomo che, in concomitanza con l’arrivo di nuove ondate dall’estero, indica come negli ultimi anni si sia considerata debellata una patologia che non lo era effettivamente ancora del tutto. Non si può abbassare la guardia: è un lusso che non ci si può permettere. Tornando all’Organizzazione Mondiale della Sanità, i ricercatori ipotizzavano la completa eradicazione del batterio entro i prossimi quarant’anni grazie ai progressi della scienza medica e lo sviluppo di adeguati vaccini. Il problema è che non si è tenuto conto della resistenza agli antibiotici sviluppata da alcuni ceppi e della mancanza di prevenzione e cura in alcune zone povere del mondo, dove il batterio può agire praticamente indisturbato e contagiare più persone possibile.
Teoricamente è proprio la resistenza agli antibiotici sviluppata da alcune forme di tubercolosi a rappresentare il vero problema,Si stima che nel 2015 le persone affette da Tbc calino del 50% con un decremento pari in pratica al 95% per ciò che concerne la mortalità causata dal batterio. Ma nonostante questo, con molta probabilità la malattia stessa non scomparirà mai, a causa dei suoi ceppi farmaco-resisenti che non reagiscono positivamente né ai due antibiotici di elezione per la patologia, né a parte dei farmaci di seconda linea che di solito vengono utilizzati come seconda risorsa terapeutica.
Concludendo: i casi di sicuro nei prossimi anni scenderanno sensibilmente, ma si dovrà fare molta attenzione nel trovare una cura soddisfacente per queste forme particolarmente virulente ed al momento immuni ai nostri strumenti di contrasto.
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