Come vi avevamo anticipato la scorsa settimana, dopo 17 anni l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) apre finalmente le porte ai farmaci omeopatici, che diventeranno medicinali a tutti gli effetti. La decisione, com’era prevedibile, ha attirato le critiche di vari esponenti della comunità scientifica italiana, tra cui quelle del noto farmacologo Silvio Garattini, secondo il quale l’omeopatia non è una medicina, e di conseguenza non ha alcuna efficacia.
Garattini non ha mai perso occasione per mettere in dubbio l’efficacia dell’omeopatia, da anni, infatti, continua a sostenere che sino ad oggi non esistono studi in grado di dimostrare che i rimedi omeopatici abbiano un effetto sul nostro organismo.
La replica di Alessandro Pizzoccaro, presidente del CdA di GUNA, tra le aziende leader in Italia nella produzione di farmaci omeopatici, non si è fatta attendere. Come ha dichiarato:
Le evidenze scientifiche a comprova dell’efficacia dell’omeopatia ci sono e sono facilmente accessibili, ma evidentemente persistono da più fonti pregiudizi ideologici che tentano di screditare la decisione annunciata dall’AIFA di regolarizzare la posizione Italiana in linea con una direttiva Europea vincolante. Da oltre 10 anni la nostra azienda è impegnata in studi clinici e, in collaborazione con AIOT, la più rappresentativa associazione italiana di medici che usano medicine complementari, abbiamo sintetizzato parte di questo impegno in un volume che raccoglie una selezione degli studi clinici sull’omeopatia più significativi, pubblicati anche su riviste indicizzate che rispettano in modo rigoroso i criteri e le metodologie scientifiche attualmente imposte.
La pubblicazione, che s’intitola “Le evidenze scientifiche dell’efficacia di Omeopatia – Omotossicologia” si può scaricare gratuitamente dal sito di GUNA, e dimostra, sulla base di una vasta produzione di studi farmacologici, come i medicinali omeopatici non soltanto abbiano effetti terapeutici certi, ma sono privi di effetti collaterali.
Questo volume, secondo Pizzoccaro, restituisce dignità sia agli 11 milioni di italiani che utilizzano i farmaci omeopatici, che a quei medici che li prescrivono.
Via|La Stampa; Photo Credits|ThinkStock