In materia di omeopatia non deve essere sottovalutata l’importanza del dialogo tra le parti sulla libertà di cura. Ovviamente tra coloro che credono che sia un placebo e quelli che la ritengono un efficace approccio terapeutico. Come nel video che vi presenteremo.
Al suo interno lo scontro amichevole di due persone di calibro appartenenti ad entrambi gli schieramenti: Antonella Ronchi e Silvio Garattini. La prima sostiene che l’efficacia di rimedi omeopatici è supportata da prove scientifiche e che la stessa industria ad essi relativa sia danneggiata da una regolamentazione inadatta , mentre il secondo sottolinea come sia importante garantire a tutti la libertà di curarsi con strumenti la cui validità è supportata da prove concrete.
E’ proprio la libertà di cura il punto focale della discussione in questione e di quella sull’omeopatia in generale. I due esperti si sono avvalsi della piattaforma PRO/VERSI per mettersi a confronto in un modo che risulti chiaro anche nei social newtork: luoghi nei quali per definizione vi è il rischio di essere male interpretati o fare cattiva informazione. E quando si parla di questa branca della medicina naturale il rischio di non essere presi sul serio o non capiti purtroppo è molto ampio.
Ed a prescindere dalle posizioni, una migliore chiarezza sul tema è necessaria. Bisogna partire da un presupposto infatti. Per quanto si possa essere “contrari” all’omeopatia, a meno che non si usi la stessa in via esclusiva per il trattamento patologie gravi come il cancro o l’HIV (cosa, va sottolineato, non consigliata praticamente dalla totalità dei medici omeopatici, N.d.R.), essa non è pericolosa per l’organismo: sfrutta infatti dei principi attivi naturali che possono aiutare a rafforzare il sistema immunitario ed a combattere l’azione di virus e batteri.
Come per qualsiasi approccio medico il dibattito e la libertà di cura devono essere garantiti. Antonella Ronchi e Silvio Garattini aprono la strada: scopriamo insieme cosa possiamo imparare da entrambi.
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