Il teatro entra negli ospedali psichiatrici per far conoscere alla popolazione come sia la vita dei malati di mente. Storie di “ordinaria follia” raccontate attraverso gli occhi di medici, infermieri e malati dell’ex O.P. “Antonini” di Limbiate.
Un modo per ricostruire all’esterno un mondo che rimane quasi sempre sconosciuto alla popolazione sana e che la compagnia del Teatro Periferico ha deciso di mettere in scena grazie al sostegno della Fondazione Monza Brianza, della Provincia di Monza e Brianza e del Comune di Limbiate. Il titolo dello spettacolo, “Mombello – Voci da dentro il manicomio” ha girato per due anni nelle scuole, nelle caserme e nelle carceri come un circo itinerante di conoscenza ed informazione, volto ad accende i riflettori su situazioni problematiche ma al contempo soddisfacenti dal punto di vista assistenziale e sociale.
Nell’autunno di quest’anno la compagnia potrà continuare il suo ciclo di repliche grazie al sostegno del progetto “CASE MATTE”, sostenuto da associazioni che si occupano su tutto il territorio italiano del recupero della memoria degli internati negli ex manicomi. Per rendere la rappresentazione più significativa lo spettacolo verrà rappresentato nei vecchi ospedali psichiatrici attualmente chiusi. Una iniziativa di questo tipo è volta a dare la possibilità a tutti di comprendere quale sia effettivamente l’impatto della malattia mentale sulle diverse categorie di persone che vi si trovano a contatto: a partire dai pazienti, spesso considerati cittadini di serie b per i loro problemi e non in grado di sostenere se stessi, fino ad arrivare ai caregiver ed al personale sanitario spesso a rischio di sindrome da burn out per via dello stress accumulato nella loro gestione.
Questa pièce teatrale serve per non far dimenticare tutte quelle persone che sono vissute e morte all’interno degli ospedali psichiatrici, dimenticate da tutti e allontanate dalla società, al fine di lasciare un’impronta indelebile nel cuore degli spettatori.
Photo Credit | Compagnia Mombello