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Deficit attenzione ed iperattività: ora viene diagnosticata tramite un macchinario

 Diagnosticare una ADHD, acronimo di disturbo da deficit dell’attenzione e da iperattività rientra ancora in quelle attività mediche spesso corredate da errori grossolani, sia nonostante l’impegno dei medici, sia utilizzando i criteri diagnostici definiti dal manuale delle malattie mentali. Un ritardo ed un errore che possono apportare gravi problemi al futuro del bambino, ora grazie ad un robot specifico questo problema potrebbe essere superato.

Fino ad ora, oltre a tutta una serie di linee guida, la diagnostica era affidata anche diverse tipologie di strumenti chiamati ad aiutare il medico nella scoperta della malattia: elettrocenfalografia, la Tac , la risonanza magnetica con tensore di diffusione. Nessuno di loro si è mai dimostrato eccezionalmente efficace.

Discorso non valido per Eis, uno scan elettro-interstiziale, basato sulla tecnologia della bio-impedenza, che l’università di Digione in Francia ha sperimentato con successo su un gruppo di 112 bambini, di cui il 50% affetto da ADHD. Per bio-impedenza si intende la “conducibilità di minimi flussi di  corrente attraverso i tessuti corporei”, ovvero ciò che avviene nel caso dell’elettrocardiogramma e dell’elettroencefalogramma, con la differenza che in questo caso invece di un tracciato il computer estrapola immagini.

Questo esame, non invasivo e fondante su una macchina compressa in una valigetta, non presenta costi particolari a livello economico e permette un utilizzo frequente, dando modo di monitorare l’andamento del disturbo in seguito ai trattamenti. Cosa più importante, è in grado di diagnosticare il deficit con una specificità del 98% ed una sensibilità dell’80%: percentuali mai raggiunte finora, come ci spiega un articolo relativo alla ricerca pubblicato sulla rivista Psychology Research & Behaviour Management.

I ricercatori ci tengono a sottolineare che da solo il macchinario non può rappresentare l’unico strumento di diagnosi, ma che di certo può essere un ausilio importante per il suo ottenimento. Fino ad ora questo strumento era stato utilizzato in  ambito cardiologico, metabolico e neurologico, ma mai in ambito psichiatrico.

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Fonte: PRBM