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Omicidio Varani, psicologia di un killer

L’omicidio di Luca Varani ha spinto l’opinione pubblica a volersi informare più nello specifico a comprendere la “psicologia del killer”, ovvero capire cosa possa aver spinto i due indagati ad attaccare con ferocia la loro vittima. Prova a spiegarlo a Skytg24 il prof. Massimo Di Giannantonio partendo da Marco Prato.

Per avere un quadro completo della situazione, con molta probabilità, servirebbe un’analisi psicologica di entrambi. L’esperto, ad ogni modo,  analizza la situazione partendo dalla lettera di addio prima del tentativo di suicidio di Prato nella quale il giovane avrebbe espresso il desiderio di diventare donna.  Secondo il presidente del Collegio psichiatri delle Università Italiane questo è un particolare che non si può ignorare nel cercare di capirne la personalità. Secondo lo psichiatra infatti vi sarebbero di base “gravi elementi di sofferenza psichiatrica particolare” legata alla “difficoltà di identificazione di genere”. L’ipotesi del prof. Di Giannantonio è quella di essere davanti ad alcuni elementi di “omosessualità egodistonica e una difficoltà terribile ad accettare la realtà del proprio corpo e della propria mente”, dai quali partirebbero poi il tentativo di un cambiamento della stessa ed un malessere mentale.

Cosa significa omosessualità egodistonica? Sotto questo termine viene indicato il vivere conflittualmente, senza accettarlo, l’essere omosessuali. Non sempre l’egodistonia, sottolinea l’esperto, provoca rancore ed odio tanto forti. Quando la sensazione di star male aumenta, con essa crescono la frustrazione e l’aggressività fino al punto in cui si cerca un capro espiatorio. E spiega:

E’ come dire “Il mio malessere e la mia incapacità di vivere come sono mi devono far trovare, in qualche modo, un posto in cui posso sfogare la mia rabbia. Trovare qualcuno sul quale rovesciare tutte le mie contraddizioni, tutte le mie difficoltà”. Quando a queste situazioni si aggiungono varianti gravi come la cocaina e l’alcol, l’equilibrio tende assolutamente sul versante psicopatologico e si costruiscono le premesse dove avvengono i fatti che abbiamo veduto.

Ci si chiede quindi, se tutto questo potesse essere evitato con il giusto supporto nei confronti del ragazzo.

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