Magari non sanno ancora come si tiene in mano una penna, ma col joystick se la cavano benone: il 25% dei bambini si mette davanti alla console già a tre anni. L’inquietante dato emerge da un’indagine Swg> per il movimento italiano genitori (Moige), anche se lo stesso Moige, per bocca del suo presidente Maria Rita Munizzi smorza gli allarmismi:
Oggi i videogiochi fanno parte della vita dei nostri figli e bisogna imparare a utilizzarli ìn maniera consapevole e responsabile”.
Sono invece i genitori ad essere preoccupati: l”89% ritiene che la diffusione e l’uso dei videogames siano eccessivi. Così il Moige avvierà quest’autunno una campagna per la sensibilizzazione dei minori ad un uso responsabile dei videogiochi e per far conoscere ai genitori gli strumenti a disposizione per limitare questo fenomeno.
Anche un gigante dell’informatica come Microsoft si rende conto del problema è ha inaugurato diverse misure: uno standard internazionale per le etichette che riportano l’età minima consentita e il genere di videogioco (se d’azione, violento, ecc.), un tipo evoluto di parental contro impostato sull’età del giocatore, e un meccanismo che consente al genitore di impostare sul videogioco un tempo massimo di utilizzo.