L’allarme sull’influenza suina ha fatto dimenticare che pandemie ce ne sono state tante negli ultimi anni, come l’epidemia che nel 2003 fece tanto scalpore, specialmente in Asia, con il nome di SARS. Nonostante un alto numero di decessi, in molti sopravvissero alla sindrome respiratoria acuta grave (SARS), ma parecchi di essi soffrono oggi di persistenti problemi di salute mentale e di stanchezza cronica.
Il dottor Marco Ho-Bun Lam e i colleghi della Chinese University di Hong Kong hanno definito la persistenza di questi problemi “allarmante”. Un anno dopo lo scoppio della malattia, Lam e il suo team hanno cominciato ad analizzare alcuni dei sopravvissuti, scoprendo che continuavano ancora ad avere problemi mentali, anche se i loro sintomi fisici erano migliorati o guariti.
Per guardare questi effetti a lungo termine, e per approfondire ulteriormente i sintomi di stanchezza cronica spesso riferita ai sopravvissuti della SARS, Lam e il suo team hanno osservato 233 superstiti circa 41 mesi dopo la diagnosi della malattia. L’età media dei partecipanti allo studio è stata di 43 anni, e il 70% erano donne. Oltre il 40% avevano “malattie psichiatriche attive” al momento del controllo, e i ricercatori hanno rilevato che il più comune disturbo era lo stress post-traumatico, seguito da depressione, disturbi somatoformi, dolore cronico dovuto a fattori psicologici, e disturbi ossessivo-compulsivi.
Il 40% di essi ha segnalato un certo grado di stanchezza cronica ed il 27% soddisfaceva i criteri diagnostici per tale malattia, cioè i loro sintomi non erano solo disturbi psichiatrici. Un dato sorprendente è stato che invece molto meno dell’1% dei pazienti americani controllati denunciava la sindrome da fatica cronica.
Tra i fattori che contribuiscono a tale problema c’è la disoccupazione (un disoccupato ha 5 volte in più di possibilità di soffrirne rispetto ad un occupato), mentre il rischio di sentirsi socialmente isolato è stato triplicato. Mentre questi fattori potrebbero entrambi aumentare il rischio di problemi psichiatrici
i nostri risultati hanno suggerito che una scarsa riabilitazione funzionale e il riadattamento, dopo la SARS, sono stati tra i temi principali per i sopravvissuti. Dato che le nuove malattie infettive si stanno diffondendo ad un ritmo senza precedenti e rappresentano una minaccia globale per le pandemie, ci dovrebbe essere una migliore preparazione in strategie di sanità pubblica per affrontare sia la fase acuta di una malattia e, nel lungo termine, le complicazioni della salute mentale
hanno concluso i ricercatori.
[Fonte: Health24]