Semplicemente osservando qualcuno che pubblicamente dà la colpa a qualcuno per un problema, anche quando costui è innocente, aumenta notevolmente le probabilità che la pratica di incolpare gli altri si sviluppi con tenacia, secondo la nuova ricerca dalla USC Marshall School of Business e la Stanford University.
Nathanael J. Fast, assistente alla cattedra di gestione e di organizzazione presso la USC Marshall School of Business e Larissa Tiedens, docente di comportamento organizzativo presso la Stanford, hanno condotto quattro diversi esperimenti e hanno scoperto che pubblicamente incolpare gli altri aumenta drammaticamente la probabilità che la pratica sarà “virale”. Il motivo: la colpa si diffonde rapidamente, perché fa scattare la percezione che la propria immagine sia sotto attacco e deve essere protetta.
Lo studio denominato “Colpa contagiosa: la trasmissione automatica delle auto-attribuzioni” è il primo ad esaminare se spostare la colpa verso gli altri sia socialmente contagioso. I risultati saranno pubblicati sul Journal of Experimental Social Psychology.
Quando vediamo gli altri proteggere i loro ego, abbiamo un atteggiamento troppo difensivo. Attuiamo quindi un tentativo di protezione della nostra immagine incolpando gli altri per i nostri errori, che possono stare bene in questo momento.
L’autore aggiunge che, nel lungo periodo, tale comportamento potrebbe danneggiare la propria reputazione ed essere distruttivo per l’organizzazione e in seguito per la nostra società nel suo complesso. Tiedens ha spiegato che lo studio non ha specificamente esaminato l’impatto della difficile congiuntura economica, ma rende sicuramente peggiore il problema.
Dare la colpa diventa comune quando la gente è preoccupata per la propria sicurezza all’interno di un’organizzazione. Si danno probabilmente più colpe quando le persone sentono minacciato il proprio posto di lavoro.
Fast dice che quando la pubblica accusa diventa prassi comune, i suoi effetti su una organizzazione possono essere insidiosi e danneggiare tutti: gli individui che hanno paura di essere accusati di qualcosa diventano meno disposti a correre dei rischi, sono meno innovativi o creativi, e hanno meno probabilità di imparare dai propri errori.
La colpa crea una cultura della paura, e questo porta ad una serie di conseguenze negative per i singoli e per gruppi.
Chiunque può diventare un “incolpatore”, dice Fast, ma ci sono alcuni tratti in comune. In genere, sono persone che difendono l’Io più di altri; hanno una maggiore probabilità di essere narcisisti, e tendono a sentirsi cronicamente insicuri.
L’esempio indicato dagli autori è l’ex presidente americano Richard Nixon. Lui nutriva un intenso bisogno di migliorare e proteggere l’immagine di sé e, di conseguenza, ha fatto pratica di incolpare gli altri per le sue mancanze. I suoi aiutanti hanno riferito che questo atteggiamento difensivo dell’Io ha pervaso la sua amministrazione, ed è stata la cultura della paura e della colpa che alla fine l’ha portato alla caduta politica.
Gli esperimenti hanno dimostrato che gli individui che hanno ricevuto la colpa per gli errori di qualcun’altro, hanno continuato a fare lo stesso con gli altri. In un esperimento, alla metà dei partecipanti è stato chiesto di leggere un articolo di giornale su un inadempimento da parte del Governatore Schwarzenegger, che ha accusato i gruppi di interesse speciali per le elezioni controverse che nel 2005 sono costate allo Stato 250 milioni dollari. Un secondo gruppo ha letto un articolo in cui il governatore si è preso la piena responsabilità per il fallimento.
Coloro che hanno letto che il governatore accusava particolari gruppi di interesse aveva più probabilità di dare la colpa agli altri, specialmente gli estranei, rispetto a quelli che avevano letto che Schwarzenegger si assumeva la responsabilità.
Un altro esperimento ha rilevato che l’affermazione di sé inoculata nei partecipanti diminuiva il senso di colpa. La tendenza al senso di colpa è stata completamente eliminata in un gruppo di partecipanti che hanno avuto l’opportunità di affermare la propria autostima.
Per dare ai partecipanti la possibilità di rafforzare la loro autostima, abbiamo eliminato la necessità di proteggere sè stessi dalle successive colpe
ha concuso Fast.
[Fonte: Sciencedaily]