La vita del pendolare, è noto, è stancante. Ogni mattina bisogna alzarsi presto e compiere diversi chilometri in treno ( o anche in autobus) per raggiungere il luogo di lavoro, posto fuori la città di residenza, o in alcuni casi anche in altre regioni. Trasporti che non funzionano, orari capestro: lo stress è davvero dietro l’angolo. Uno studio ci dimostra che a soffrire maggiormente di questo stato di cose è la donna. L’uomo, sebbene messo a dura prova, almeno scientificamente riuscirebbe a reagire meglio.
Questo perché a differenza della donna non sarebbe chiamato a giostrarsi tra tutte quelle incombenze che spesso portano il sesso femminile ad occuparsi non solo del proprio lavoro ma anche della famiglia e della gestione della casa. Ecco quindi che aggiungere a tutto questo anche il dovere fare un viaggio di svariati chilometri per lavorare rischia in molti casi di piazzare le basi per un tracollo fisico ed emotivo della donna.
Lo studio, pubblicato su Journal of Health Economics, ha rivelato come il pendolarismo sia quattro volte più stressante per il sesso femminile che per quello maschile, con un impatto davvero forte sulla sua salute, specialmente se all’intero quadro si aggiunge la presenza di un figlio ancora troppo piccolo per frequentare la scuola.
Spiegano i ricercatori dell’università inglese di Sheffield che hanno condotto la ricerca:
Sappiamo che le donne, specialmente quelle con figli, hanno maggiori probabilità di aggiungere commissioni quotidiane ai loro spostamenti, come i negozi alimentari e di portare poi riprendere i bambini nei nidi. Questi vincoli di tempo e la ridotta flessibilità che viene data loro rende stressante il pendolarismo in un modo che non sarebbe altrimenti .
E’ proprio qui che si esprime la maggiore diversità di impatto tra i due sessi. L’uomo ha infatti dimostrato, essendo privo di tale “contorno” di responsabilità, di non soffrire anche maggiori periodi di viaggio continuo.
Articoli Correlati:
Stress sul lavoro: rischio malattie cardiache per le donne
Stress: donne più a rischio degli uomini
Fonte: JHE