Il lavoro è fonte di benessere perché da modo all’individuo di provvedere economicamente ai suoi bisogni. Ma dal punto di vista psichico quasi sempre rappresenta una fonte di stress. Per diversi motivi, che vanno dalle troppe ore passate al lavoro fino alle discussioni che possono venirsi a creare e lasciare la persona di malumore. Quando questo stress aumenta troppo e diventa ingestibile si arriva a soffrire di esaurimento nervoso. Scopriamone insieme le tre tipologie principali.
Lo possiamo fare grazie alla pubblicazione di uno studio condotto dall Aragon Institute of Health Sciences pubblicato su BMC Psychiatry, che spiega come riconoscere questi tre tipi di esaurimento semplicemente prendendo in considerazione dei parametri specifici. Secondo la ricerca, che ha preso in considerazione 400 impiegati presso l’Università di Saragozza, i profili di stress o “burnout” sono come già anticipato tre: quello dei frenetici, quello dei consumati e quello dei sottoutilizzati. Spiega il prof. Jesus Montero-Marin, coordinatore dello studio:
I frenetici lavorano più di 40 ore alla settimana: queste persone hanno un rischio di andare incontro a burnout sei volte maggiore rispetto a chi lavora meno di 35 ore. Di solito si tratta di soggetti molto coinvolti nel lavoro, ambiziosi, con moltissimi impegni e doveri lavorativi; il burnout “da frenesia” è frequente anche in chi fa più di un lavoro o ha un contratto a tempo determinato, in questi casi per colpa dell’ansia di trovare un impiego a tempo pieno o una maggiore stabilità.
Differente l’esaurimento da consumato: in questo caso il soggetto tipo sarà una persona che per molti anni ha svolto lo stesso lavoro. Chi esercita la stessa professione per oltre 16 anni è almeno cinque volte più a rischio, spiega la ricerca, di chi cambia mansioni ogni 4 anni. Le persone in questo senso sentono di non essere riconosciute o apprezzate, e pensano di essere privi di stabilità.
Infine abbiamo il profilo dei sottoutilizzati: sono persone che reputano il loro lavoro monotono, noioso e privo di sbocchi. Ad essere più colpito da questo tipo di esaurimento, secondo lo studio, sono i lavoratori del settore amministrativo. In questo caso, però a soffrirne maggiormente sono gli uomini.
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Fonte: BMC Psychiatry