Massimo Brunetti segretario nazionale dell’associazione nazionale parafarmacie italiane, commenta l’emendamento votato nella serata di ieri in commissione Bilancio e Finanze della Camera riguardo la liberalizzazione della vendita dei farmaci al di fuori delle farmacie. Tale emendamento aveva fatto particolarmente discutere i giorni scorsi. La campagna mediatica organizzata da federfarma aveva portato anche all’acquisto di una pagina sui giornali ad edizione locale a Roma.
Secondo quanto dichiarato da Brunetti, da parte “Dal Governo un vero e proprio passo indietro sulla liberalizzazione dei farmaci di fascia C (con ricetta medica)”. L’emendamento 32 prevede, infatti, la vendita nelle parafarmacie solamente dei farmaci che non richiedono la ricetta medica, mentre, gli altri, dovranno essere necessariamente acquistati presso le farmacie.
Nell’emendamento, si legge: “individua entro 120 giorni dalla data di conversione del presente decreto un elenco, periodicamente aggiornabile, dei farmaci che vengono comunque esclusi dalla vendita in ambito commerciale diverso dalle farmacie”.
Brunetti, conclude così la sua dichiarazione: “con l’emendamento passato ieri sera in Commissione, altro non e’ stato fatto che trasferire tra i farmaci senza obbligo di ricetta, quelli che gia’ oggi possiamo dispensare, pochissimi medicinali e di scarso peso economico. Altro che liberalizzazione. La vera liberalizzazione era e rimane quella di dare ai farmacisti che operano nei nostri esercizi la stessa dignita’ professionale di quelli che operano in farmacia, nel rispetto e con le garanzie previste dalle leggi”.
Una vergogna….la casta vince ancora…quanti anni dovremo ancora aspettare il diritto sacrosanto di avere pari opportunita’con una laurea in farmacia?
Giusto che sia così, la liberalizzazione della fascia c sarebbe una anomalia tutta italiana nessun paese in Europa lo ha mai fatto. Forse un motivo ci sarà. Non penso che si crea sviluppo demolendo il sistema farmaceutico…. Quelli che ci guadagnano sono i grandi supermercati e non le parafarmacie a scapito della professionalità … Senza contare che in periodi di crisi come questo che stiamo vivendo il farmacista sarà costretto a fare tagli sul personale per fare fronte alla perdita di settori di mercato come quelli della fascia c…. Aprite gli occhi non si creano posti di lavoro distruggendone altri….
E’ solo l’ennesima bugia di una casta che non vuole perdere i propri profitti, deontologicamente scorretta, visto che la maggior parte dispensa ai cittadini senza ricetta i farmaci per cuio la ricetta è richiesta (vedi striscia la notizia).
Meno male che si è fermata !Altro che liberalizzazione!…si avvantaggiavano solo i supermercati!…fatevi furbi nn fessi!
Con la liberalizzazione della fascia C le uniche tasche che si riempiono sono quelle della grande distribuzione e delle case farmaceutiche che stravenderebbero farmaci facilmente reperibili… ed anche le tasche delle mogli farmaciste di qualche parlamentare proprietarie di parafarmacie…
Ma possibile che qualcuno ci caschi ancora.
La moglie del bersy ha una catena di parafarmacie.
Il pd deve rimborsare le coop per i contributi in campagna elettorale.
I supermercati che se ne avvantaggerebbero sono per lo più di multinazionali straniere, e noi facciamo chiudere le ns farmacie per arricchire i francesi?
I prezzi dei medicinali di fascia c sono decisi dalle industrie farmaceutiche di concerto con lo stato, non dai farmacisti, a meno che siano liberalizzati col risultato di vendere il tavor 3 al prezzo di 2, intossichiamo mezzo paese e riempiamo gli ospedali come negli states, con la differenza che là le spese ospedaliere se le pagano loro.
Se le farmacie chiudono per arricchire i supermercati, subito dopo chiudono anche le parafarmacie perchè non hanno i mezzi per contrastare la grande distribuzione, così poi rimAngono aperti solo loro e l’antibiotico di tuo figlio alle due di notte o il giorno di natale te lo produci da solo.
Ma ci vuole tanto cervello per arrivarci? O forse quei furgoni di passera e c l’ hanno alla fine compreso.
Bravi Marco e Marco2, xxx e Ro: avete centrato il problema, finalmente uno furbo ogni tanto si trova. Non dimenticate poi che le farmacie, comprese e sopratutto quelle dei piccoli centri, svolgono per lo Stato servizi non pagati o sottopagati come la distribuzione di farmaci per conto ASL, la prenotazione esami e visite e l’invio dei dati statistici sul consumo dei farmaci concedibili. tutte queste operazioni sono a carico delle farmacie, come la presenza del farmacista durante le ore notturne. O pensate che i farmacisti, di notte, non vengano pagati? Voglio vederlo il corner della coop aperto alle tre di notte!