Il cibo cotto con l’olio per friggere, una volta riscaldato, potrebbe essere nocivo per la salute a causa delle aldeidi, sostanze associate alle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson e ad alcuni tipi di tumore. A lanciare l’allarme è uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università dei Paesi Baschi in Spagna, pubblicato su “Food Chemistry”.
Le aldeidi sono composti chimici utilizzati anche nella cosmetica e nella profumeria. Possono essere inalate, ma anche ingerite con il cibo, se trattenuti nell’olio. Tali sostanze sono ritenute dagli scienziati altamente tossiche e collegate a malattie neurodegenerative, caratterizzate da una morte precoce di neuroni e sinapsi che costituiscono la corteccia cerebrale.
Come ha spiegato la dottoressa Maria Dolores Guillen, coautrice dello studio:
Si sapeva che alla temperatura di frittura gli oli rilasciano aldeidi che inquinano l’atmosfera e possono essere inalate. Così abbiamo deciso di condurre una ricerca per appurare se queste sostanze rimangono negli oli anche dopo essere stati riscaldati, e dai dati raccolti è emerso come siano potenzialmente dannosi per la salute dell’organismo.
Queste sostanze si formano a causa della degradazione degli acidi grassi presenti negli oli vegetali. Per tale motivo, i ricercatori hanno testato il comportamento di diversi tipi di oli, tra cui l’olio di oliva, l’olio di semi di girasole e l’olio di semi di lino.
I ricercatori, per il test hanno utilizzato una friggitrice industriale a una temperatura di 190° centigradi per diverse ore in base alla tipologia di olio.
Se un tempo si ritenva che le aldeidi potessero inquinare “solo” l’aria, essendo appunto sostanze volatili, ora l’allarme riguarda anche quello portiamo in tavola, poiché possono rimanere intrappolate nei cibi una volta riscaldati, un’abitudine abbastanza frequente in casa, soprattutto per consumare le pietanze avanzate, che fredde hanno un sapore decisamente poco gradevole al palato.
Tuttavia, nel momento in cui queste sostanze vengono immesse nell’organismo possono reagire con le proteine, gli ormoni e gli enzimi andando a modificarne o degradarne il corretto funzionamento. Da qui la possibilità che insorgano le diverse malattie come il morbo di Alzheimer.
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