Alghe, meduse e insetti fritti non rientrerebbero solitamente in un menu occidentale di gradimento. Potrebbero però presto rappresentare un esempio di alimentazione sana da seguire. Che ne dite di farina di insetti e pasta di micro alghe per incominciare in modo leggero?
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano è già impegnata nello studio di una dieta composta da questo tipo di cibi che tra l’altro saranno i protagonisti del prossimo Expo. Ovviamente si parla di ingredienti ai quali non siamo abituati ma che venivano usati nell’antichità e tuttora consumati da alcune popolazioni nel mondo. La nostra conoscenza attuale della natura e delle specie, spiegano gli esperti, consentono un approccio più veloce ad un alimentazione sana di questo tipo, senza incappare, ad esempio, in meduse od insetti velenosi.
Le micro alghe marine fanno bene al cervello ed al cuore perché ricche di acidi grassi polinsaturi, e gli insetti e le larve di coleotteri in aggiunta sono caratterizzate da un apporto proteico e di minerali variegato e benefico a seconda del loro stadio vitale. Su carta il loro consumo si adatta particolarmente a fare parte di un’alimentazione sana volta al bene del nostro organismo. E per quanto possa sembrare strano, c’è chi già ha provato le farine di insetti per cucinare dei dolci e li ha graditi. Di sicuro si tratta di un prodotto senza glutine che potrebbe tornar comodo per chi è affetto da celiachia.
Il vero problema è che non siamo abituati a consumare questi cibi. Per noi sono esotici, strani: per altre popolazioni rappresentano la normalità. E possono essere allevati con facilità. Prendiamo ad esempio la medusa cotylorhyza tuberculata: uno dei principi attivi che la compongono è perfetto per combattere il rischio di cancro al seno. Trovarle un impiego alimentare rappresenterebbe una perfetta forma di prevenzione attraverso il cibo.
Al momento i ricercatori sono semplicemente impegnati a lavorare sulla parte teorica, raccogliendo dei dati certi sulle loro caratteristiche nutrizionali. Se l’Autorità Europea per la Sicurezza alimentare dovesse dare il via libera… potremmo trovarli sulle nostre tavole molto presto.
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