Un nuovo studio ha rilevato una maggiore incidenza di difetti alla nascita tra i bambini concepiti con fecondazione assistita, rispetto ai bambini concepiti naturalmente. Nello studio, quasi il 3% dei bambini concepiti con fecondazione assistita hanno ricevuto una diagnosi di un grave difetto di nascita, rispetto a meno del 2% dei bambini concepiti naturalmente, ha spiegato il dottor Darine El-Chaar e colleghi dell’Hospital Ottawa in Ontario, Canada.
I ricercatori hanno esaminato tutti i parti nella provincia dell’Ontario, nel 2005 per i quali erano disponibili informazioni in materia di assistenza riproduttiva. La loro analisi ha incluso 43.462 bambini concepiti naturalmente; 298 alle cui madri erano stati somministrati farmaci per incentivare l’ovulazione; 173 concepiti quando lo sperma è stato iniettato nell’utero della madre (inseminazione intrauterina), e 319 nati da fecondazione in vitro (IVF).
Tra i neonati concepiti con qualsiasi tipo di assistenza, al 2,91% è stato diagnosticato un grave difetto di nascita nel grembo materno, o subito dopo la nascita, rispetto all’1,86% dei bambini concepiti naturalmente.
Questi bambini hanno avuto anche maggiori probabilità di avere difetti di nascita che coinvolgono il sistema gastrointestinale, sistema cardiovascolare, o ai muscoli e scheletro, anche se il loro rischio di difetti del tubo neurale come la spina bifida o difetti del viso, come la palatoschisi, non è stato aumentato.
Quando i ricercatori hanno esaminato le tecniche di riproduzione assistita separatamente, hanno trovato che il 2,35% di coloro che sono nati dopo l’induzione dell’ovulazione, 2,89% di coloro che sono nati con l’inseminazione intrauterina, e 3,45% di coloro che sono nati con fecondazione in vitro avevano difetti congeniti maggiori.
Tuttavia, osservano i ricercatori, poiché il numero delle donne in questi gruppi individuali era piccolo, i risultati avrebbero potuto essere dovuti al caso, e le differenze non sono risultate statisticamente significative. L’età media delle madri che avevano concepito naturalmente, era di circa 29 anni, rispetto a circa i 32 per coloro che avevano ricevuto l’induzione dell’ovulazione, 34 per chi ha subito l’inseminazione intrauterina, e 35 per coloro che hanno concepito tramite fecondazione in vitro.
E’ scientificamente plausibile, osservano i ricercatori, che i bambini nati con fecondazione assistita abbiano maggiore rischio di gravi difetti alla nascita,
dati gli interventi richiesti in questi trattamenti.
Un fattore determinante potrebbe essere la maggiore età delle madri, ma anche dei padri, che vengono sottoposte a questo trattamento. Ulteriori ricerche in questo senso forniranno un quadro più chiaro.