Il divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge 40 è stato messo in discussione dal tribunale di Milano che lo ha rinviato alla Corte Costituzionale. Non è certo la prima volte che accade, stessa cosa fecero anche i tribunali di Firenze e Catania, sollevando la spinosa questione.
Le associazioni Luca Coscioni e Amica Cicogna, che da anni si battono per la libertà di ricerca scientifica, fortemente limitata nel nostro Paese, spiegano che è arrivato il momento, per l’Italia, di porre in agenda politica il rispetto dei diritti fondamentali delle persone. Forti della
strada aperta dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo lo scorso aprile, che ha consentito che i giudici italiani, quali giudici comunitari, sollevassero il dubbio di legittimità costituzionale sul divieto di eterologa della legge 40.
Solo nel 2010, spiega la presidente di Amica Cicogna, l’avvocato Filomena Gallo, sono stati in tre i tribunali che, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, hanno avanzato delle remore sulla legittimità costituzionale del divieto di eterologa.
Le coppie italiane, per poter accedere alla fecondazione assistita, devono passare prima in tribunale. Inaccettabile per un Paese che si dice rispettoso delle libertà civili.
Oggetto delle critiche dei giudici sono, nello specifico,
il divieto di produzione di più di tre embrioni, l’obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti, il divieto di crioconservazione e il divieto di revoca del consenso informato. In questo caso la Corte Costituzionale nel 2009 ha dichiarato incostituzionale la legge 40 nella parte in cui vietava la produzione di più di tre embrioni e ha aperto una deroga al divieto di crioconservazione con sentenza 151/09; nel n.97/2010 la Corte Costituzionale a seguito di nuovo invio da parte del Tribunale di Milano ha confermato la deroga al divieto di crioconservazione, affermando la liceità della crioconservazione degli embrioni.
E’ assurdo, stando a quanto affermano le due associazioni, che tante coppie italiane debbano recarsi all’estero per accedere a delle tecniche mediche. Se poi anche gli stessi giudici italiani trovano anticostituzionali parti fondamentali di questa legge, cosa aspetta il Governo ad intervenire? Già, cosa aspetta?
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