Il 4 settembre si celebrerà la Giornata Mondiale della Salute Sessuale e come hanno spiegato i promotori annunciandola, per questa edizione si ritorna alle basi: si parlerà di salute sessuale nel suo complesso e di come sia importante mantenerla e curarla. Sembra infatti che in quasi tutti i paesi del mondo, per quanto necessario, questo aspetto venga scarsamente considerato.
E non c’è nulla di meglio della spiegazione del significato di “salute sessuale” composto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2002 per spiegare in che modo questa sfera nel nostro essere debba essere protetta:
La salute sessuale è uno stato di benessere sociale, fisico , mentale ed emozionale collegato alla sessualità. Non è solo l’assenza di malattie, disfunzioni o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso nei confronti della sessualità e delle relazioni sessuali, come anche la possibilità di avere delle esperienze fisiche piacevoli e sicure, prive di coercizione, discriminazione e violenza. Affinché una buona salute sessuale venga mantenuta, i diritti sessuali della persona devono essere rispettati, protetti e compiuti pienamente.
In questa Giornata Mondiale sulla Salute Sessuale il focus riguarderà il sesso sicuro e la necessità di avere rapporti sessuali protetti per evitare malattie come HPV, HIV, clamidia e gonorrea. Ma gli esperti aiuteranno la popolazione, nelle varie iniziative organizzate localmente, a comprendere effettivamente ciò che è necessario fare per vivere bene questa parte della loro esistenza. Anche in rapporto alla sessualità ed a quello che significa viverla liberamente e senza paura. Si punterà, come sottolineato, all’insieme della sfera sessuale e non ad un suo semplice aspetto. E’ di ciò che quest’anno gli individui hanno bisogno: di capire in modo semplice e diretto come fare combaciare la loro salute sessuale fisica con ciò che si aspettano dalla stessa a livello sociale ed emotivo. Una maggiore accettazione di se stessi porta ad una più ampia attenzione. Ed su questo ginecologi, andrologi e sessuologi possono lavorare insieme.
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