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Infarto, la storia di Roberto Vecchioni

 Le storie di medicina come quella che stiamo per raccontarvi, nel caso specifico quella del cantante Roberto Vecchioni, sono tutte accomunate da alcuni fattori: vita sregolata, fumo di sigaretta e alcol, anche se in quantità non eccessivamente ampie. Specialmente se si tratta di malattie cardiovascolari. Conosciamo insieme la storia del cantante, pubblicata nel mensile OK Salute di Luglio.

Come lo stesso cantante spiega, la sua, fino al momento dell’ischemia cardiaca che ha cambiato tutto, era la classica vita di un artista di successo: molto stress,  un mangiare ed un bere sregolato, la presenza del vizio del fumo.  Tutti fattori che possono incidere nella comparsa di queste patologie a carico dell’apparato circolatorio.

E come spesso accade l’infarto arriva silenzioso ma inesorabile. Proprio nel bel mezzo della tournè siciliana del cantautore. E’ successo molti anni fa, ma si tratta di un ricordo incancellabile per Roberto Vecchioni:

È successo parecchi anni fa, ma gli stessi brividi freddi che ho sentito quel giorno li provo oggi, quando torno a raccontare questa storia. Perché ripercorro quei momenti? Perché la vita, se lo vuoi, ti dà le chance per imparare, per cercare di superare i tuoi limiti. Anche quando il limite è la malattia. Quella dell’infarto è un’esperienza che segna il mio fisico, ma anche la mia anima, la mia testa. E io non voglio dimenticarla. Mi ha insegnato tanto e mi piacerebbe che qualcuna delle cose che ho imparato passasse anche a voi che leggete la storia.

E’ accaduto quando il musichiere aveva appena 45 anni. Quando nonostante i consigli, Roberto si comporta come un “kamikaze”. Le cure hanno effetto però, l’allarme rientra, anche se , come dirà lui, i medici gli chiederanno di “diventare un nuovo Roberto”.

Attenzione al cibo e all’alcol, poco stress, fumo zero, medicine tutti i giorni, seguire uno stile di vita sano. Un consiglio? No, un diktat. E io mi sento strano, fuori posto, guarito nel corpo ma a disagio. Comincia a crescermi dentro la paura. La paura che non sarei più stato quello di prima.

E la risposta, come per molti altri pazienti nelle sue condizioni è la psicoterapia, un arma che aiuta a guarire il male psicologico che si forma contemporaneamente a quello fisico. Ora il cantante è più regolare, ha smesso con le sigarette, pur concedendosi un toscano, ed ha limato di molto le sue abitudini alimentari. Ha dovuto combattere con una macchia al polmone nel 2003. Ma ce l’ha fatta.

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Fonte: Corriere della Sera