Le Olimpiadi di Londra 2012 possono essere, lo abbiamo già visto con il nostro atleta Matteo Stefanini, un ‘occasione di solidarietà. L’atleta americano di tiro con l’arco, Brady Ellison, affetto dalla malattia di Perthes e da anni testimonial della lotta contro il cancro al seno, devolverà 100$ per ogni podio ottenuto, e 1$ per ogni 10 o X (la parte più interna del 10) azzeccato durante le competizioni.
Da sempre attivista in questo campo al punto di utilizzare un arco dall’impugnatura rosa richiamante i fiocchi della lotta contro il tumore alla mammella, è dal 2011 che applica questo particolare mezzo di beneficienza diretta. E dati i suoi ultimi risultati sportivi nazionali, che l’hanno visto sempre conquistare la medaglia d’oro, non si può negare che la ricerca contro questa patologia tumorale non abbia dall’atleta un sostegno vivo ad ogni gara e non solo tramite la sua associazione.
Brady Ellison è speciale anche per un altro motivo, questa volta legato al suo stato di salute, come vi abbiamo già anticipato. Il giovane è, infatti, affetto dalla malattia di Perthes, una sindrome che causa deformità dell’anca. Essa si sviluppa in seguito ad un’interruzione della fornitura di sangue alla testa del femore. Si tratta di un problema che non inficia immediatamente la deambulazione della persona, ma che degenera con il passare del tempo, portando la persona in base all’attività fisica eseguita, ad un andamento claudicante. Il primo segno della malattia di Perthes è quasi sempre il dolore all’anca o all’inguine. Il dolore al ginocchio può rappresentare un sintomo precoce. Di solito più diffusa nei bambini fino agli 8 anni, essa può manifestarsi anche negli adolescenti.
Si ritiene che il fumo in gravidanza da parte della madre nel corso della gestazione possa rappresentare un fattore di rischio. La cura consiste nel riposo e nella trazione dell’arto e solo nei casi più gravi di necrosi, nell’intervento chirurgico volto all’immissione di una protesi. La storia di Brady Ellison e la sua partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012 dimostrano come credendoci e lavorando, si possa riuscire in tutto, anche se affetti da problemi di salute.
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