La sindrome di Down è una malattia genetica dalle mille sfaccettature: una madre la cui bambina ne è affetta, a diversi mesi dalla sua nascita, ha deciso di scrivere al medico che le consigliò l’aborto e che ne rese difficile la gravidanza.
Una persona affetta da sindrome di Down non è una persona di serie B: e questo è qualcosa che spesso in molti tendono a dimenticare. Anche alcuni ginecologi. La bambina protagonista di questa stria è Emersyn, 15 mesi di vitalità e dolcezza. Un piccolo angelo che se sua madre Courtney avesse ceduto al consiglio di sottoporsi ad un aborto non sarebbe viva e ogni giorno costante gioia per i suoi genitori. Ed è per questo che la stessa ha deciso di scrivere una lettera aperta al suo ginecologo.
Sono venuta da te nel periodo più difficile della mia vita. Ero terrorizzata, ansiosa, nella totale disperazione. Non sapevo ancora la verità sulla mia bambina, perciò cercavo di saperla da te. Invece di aiuto e incoraggiamento, mi hai consigliato di abortire. Ti ho detto il suo nome, e mi hai chiesto ancora una volta se avessimo capito quanto si sarebbe abbassata la qualità della nostra vita con una figlia con la sindrome di Down. Il periodo più difficile della mia vita è stato reso quasi invivibile perché tu non mi hai mai detto la verità. La mia bambina era perfetta.
I genitori della piccola hanno infatti sviluppato una sorta di timore nei confronti del medico, tradottosi in ansia ogni volta che la giovane madre doveva sottoporsi ad una visita. Ed è per evitare che simili episodi si ripetano che la donna ha deciso far pubblicare il suo scritto attraverso un’associazione: per incoraggiare le madri a non avere paura della trisomia 21 e per insegnare loro che un figlio affetto da sindrome di Down è un tesoro speciale da accudire.
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