Vi sono delle storie di medicina che lasciano il sapore amaro in bocca. Ed è ciò che stiamo per raccontarvi. La storia di una donna in stato vegetativo, che dopo un anno, in corrispondenza della fine del periodo previsto di malattia, è stata licenziata. Un aneurisma cerebrale ha distrutto la sua vita. E la società le presenta in conto.
Una donna come tane altre, operaia, incinta di quattro mesi. Viene colpita da un aneurisma cerebrale, la rottura di un vaso sanguigno nel cervello, una patologia molto simile a quella che ha colpito Lamberto sposini. Grazie all’intervento dei medici ed ad una assistenza tempestiva, la bambina riesce ad arrivare all’ottavo mese nell’utero della donna. Viene fatta nascere, prematura lo scorso 31 maggio con taglio cesareo. Ma sta bene.
La madre però non sa che la sua piccola è nata, perché a differenza di altri pazienti non si è svegliata, ed è in stato vegetativo. E dopo un anno circa, l’azienda dove ha lavorato per 16 anni, , la Nuova Termostampi di Lallio, in provincia di Bergamo, le spedisce una lettera di licenziamento. Questo perché secondo la dittà, la donna ha usufruito di 368 giorni di malattia, tre giorni più di quanto dovuto, superando “il periodo di conservazione del posto di lavoro”. Senza contare che, e qui sta forse la beffa dell’intera faccenda, viene aggiunta questa postilla alla lettera:
la discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all’attività produttiva.
Il marito della donna che, prima della ricezione della lettera, aveva fatto richiesta all’azienda che la compagna potesse usufruire delle ferie accumulate negli anni si è rivolto alla Cgil di Bergamo, la sua città per impugnare il licenziamento e chiedere rispetto per la moglie, in stato comatoso.
La ditta la pensa in modo differente, e risponde:
Preso atto del comunicato della Cgil, si ritiene che le informazioni fornite siano altamente fuorvianti della realtà dei fatti e lesive dell’immagine aziendale. L’azienda provvederà a intraprendere tutte le iniziative del caso al fine di tutelarsi nelle opportuni sedi.
Sono situazioni come queste che evidenziano l’importanza di regolamentare a livello sanitario e legislativo casi eccezionali e patologie di difficile comprensione come lo stato vegetativo.
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Fonte: Yahoo