La politica prova ancora una volta a mettere i bastoni tra le ruote della giustizia, e come nuovo terreno di scontro sceglie il caso di Eluana Englaro. Con un atto di indirizzo alle Regioni emanato dal Ministro al Welfare Maurizio Sacconi, si impone di non interrompere la nutrizione a qualsiasi tipo di malato. E’ indiretto il riferimento al caso Englaro, ma più che evidente.
A denunciarlo è l’amministratore delegato della casa di cura “Città di Udine” Claudio Riccobon, il quale, in una conferenza stampa, ha parlato di una
incursione del Ministro Sacconi, che non intacca la validità del decreto della Corte d’appello di Milano e della corte di Cassazione.
Ma anche di un “intervento intimidatorio” ai microfoni di Radio Uno. I riferimenti a questo caso dell’atto ministeriale sono evidenti, anche perchè non è un caso che siano arrivati proprio ieri. Secondo l’iter che Eluana stava seguendo infatti, senza quest’intervento, a quest’ora sarebbe già dovuta essere nella casa di cura, per iniziare il percorso per interrompere l’alimentazione. Infatti, come ha dichiarato sempre Riccobon, la donna sarebbe già dovuta arrivare all’alba nel capoluogo friulano, ma l’autoambulanza che la doveva trasportare non è potuta partire a causa dell’intervento di Sacconi.