Un video toccante, quello di Gilberto, e che colpisce il cuore. La sua storia è comune a molte persone. Malato terminale di cancro al fegato, è divenuto testimonial della richiesta di legalizzazione dell’eutanasia in Italia. Quello della “morte dolce” è un tema tra i più dibattuti in medicina. E’ giusto dare alle persone il diritto di mettere fine alla propria vita legalmente in caso di malattia? Gilberto ama la vita e nel video spiega perché vorrà scegliere di morire.
Il problema dell’eutanasia non è un problema di tipo medico, non si sta discutendo di ricercare un modo per morire, quando di decidere quando. Un discorso molto vicino a quello del testamento biologico e alla possibilità di dire no all’accanimento terapeutico. Il problema è di tipo etico: è possibile permettere ciò e dare modo ad un malato di decidere per conto suo quando dire definitivamente basta? Gilberto è il protagonista del video per la legalizzazione dell’eutanasia in Italia, prodotto dall’Associazione Luca Coscioni e presentato ieri alla Camera dei Deputati. L’uomo aveva risposto all’appello “A.A.A. Malati terminali cercasi” dell’associazione ed ora dà la sua testimonianza in merito. Ecco cosa spiega nel video, delle durata di tre minuti che è possibile visionare anche nel sito della campagna.
La mia preoccupazione è che questo tumore cominci a prendere il cervello e non sono più nelle condizioni di intendere e volere. Voglio decidere di smettere di vivere quando non potrò più fare le semplici cose che faccio adesso.
Tra qualche giorno sarà disponibile in rete anche lo spot breve con la richiesta. L’Associazione Luca Coscioni si batte da tempo su queste tematiche per dare modo alla persona di esprimere il proprio parere e poter decidere da solo. Sia eticamente che umanamente l’eutanasia non è un concetto facile da affrontare, soprattutto per le implicazioni morali e legali che sono ad essa legate. Diverso discorso quello del testamento biologico, ancora osteggiato in Italia. Un simile documento, se approvato potrebbe non solo stabilire un codice di comportamento in caso di malattie terminali ed impossibilità della persona di esprimere il proprio consenso alle terapie, ma potrebbe limitare in qualche modo anche la ricerca di un’eutanasia oggettivamente quasi impossibile da accettare.
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