Se avete provato tutte le centinaia di diete esistenti al mondo, senza avere risultati soddisfacenti, potreste dare ascolto ad un medico svedese Sven Enerback, ricercatore dell’Università di Goteborg, e ad uno inglese, Mike Cawthorne, direttore della Metabolic Research all’Università di Buckingam, i quali hanno sperimentato con successo la cosiddetta “terapia del freddo“.
Essa si basa sui depositi di grasso bruno, un tessuto adiposo che l’uomo ha prodotto nel corso dell’evoluzione per tenersi al caldo quando non esistevano termosifoni e condizionatori, ma che oggi pare “disattivato” dalle comodità moderne. Secondo Cawthorne, un tour gelato può far dimagrire molto di più di diverse sedute massacranti in palestra.
La terapia consiste nel fare tutto ciò che vi fa sentire al freddo. Alcuni esperimenti si sono solo “limitati” ad inserire i piedi in una bacinella ghiacciata per un paio d’ore; altri hanno testato la resistenza al freddo di alcune persone messe in una stanza fredda; oppure si è arrivati alle “prove estreme”, come il fare una sauna e poi lanciarsi in una vasca piena d’acqua ghiacciata. Osservando i volontari tramite scannerizzazione Pet (tomografia a emissione di positroni), i ricercatori hanno rilevato che le riserve di glucosio venivano molto utilizzate perché conservavano il famoso grasso bruno. Una volta bruciate, le persone perdevano peso. Secondo i ricercatori, se non si vuol arrivare a tali espedienti estremi, per riuscire a bruciare il grasso bruno basta spegnere i riscaldamenti, non utilizzare il condizionatore in macchina e trascorrere moltissimo tempo fuori durante l’inverno. Peccato che come effetti collaterali ci siano “solo” broncopolmoniti e altre malattie respiratorie, ma almeno saremo riusciti a dimagrire.
[Fonte: Adnkronos]