Gli italiani lo vogliono lungo e grosso. E quindi necessitano di esperti in penoplastica. E’ stata la crescente richiesta di questo tipo di intervento estetico a portare all’apertura, nel 2015, della prima accademia italiana specializzata in questo tipo di operazione.
La chirurgia plastica è nata per aiutare le persone a sentirsi meglio con il proprio corpo attraverso la sua modifica. E da ciò che appare evidente scorrendo i dati in materia, gli uomini non sembrano essere propriamente contenti delle misure del loro pene. Statisticamente sembrano non esserlo in particolare i 35enni benestanti e sposati dotati di una buona cultura. E’ questo l’identikit della maggior parte degli uomini che non contenti del proprio membro si rivolgono ai chirurghi estetici per pianificare il più possibile un allungamento e una circonferenza dello stesso più adatti alle loro esigenze.
Al momento la struttura di elezione per questo tipo di interventi è il Centro di medicina sessuale di Milano, sia per ciò che concerne le modifiche dei genitali maschili che quelle femminili. Partiamo da un presupposto: vi è un aumento annuale di richieste di penoplastica pari al 20-25%. Commenta il dott. Alessandro Littara, cofondatore della struttura:
Contrariamente a quando si crede il motivo principale della richiesta è puramente estetico solo nel 22% dei casi. Il 78% vive invece un disagio vero, più o meno grave, a volte immotivato, se si considerano soltanto i centimetri della “dotazione”. Altre volte, pur senza arrivare al caso estremo del micropene, si osservano misure effettivamente inferiori allo standard maschile italiano.
L’accademia per la penolastica nel 2015 formerà dei chirurghi specializzati nella modifica nel membro maschile. Un vero e proprio master che potrà essere seguito dai professionisti e dove i protocolli tecnici saranno appresi direttamente nella sala operatoria, su modello statunitense. Secondo l’esperto italiano riuscire a standardizzare un metodo significa poi riprodurlo con garanzia di efficacia e sicurezza per il paziente. Un’ora ed un quarto di intervento totale condotto con materiale autologo come grasso e cellule staminali adipose.
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