Nonostante il fiorire di parafarmacie e di spazi dedicati alla vendita dei farmaci da banco all’interno dei supermercati, gli italiani non hanno smesso di apprezzare le tradizionali farmacie. In molti infatti sono rimasti affezionati al proprio farmacista di fiducia, scelto perchè vicino casa o al lavoro (70,3%) oltre che per la cortesia (32,4%) e la disponibilità. E tutti ritengono che cortesia e professionalità vadano pagati mostrandosi disponibili a rinunciare al risparmio che potrebbero conseguire nei “corner” della grande distribuzione.
Questi i dati contenuti nel “Libro bianco sulla distribuzione dei farmaci in Italia”, presentato nei giorni scorsi a Milano da Paolo Bertozzi dell’ateneo milanese Iulm e da Roberto Pozzana dell’Università di Padova. Gli Italiani hanno anche dato un voto ai farmacisti placando le preoccupazioni che li avevano assaliti dopo l’approvazione del decreto Bersani, con un bel 7,3 di media.
La clientela affezionata alle farmacie è rappresentata per il 62% dalle mamme che le frequentano in media 1,4 volte al mese. Il 50% dei clienti continua a sceglierle per l’acquisto dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica, e il 70% per i farmaci “etici”. Le 17.524 farmacie sparse sul territorio nazionale hanno quindi retto molto bene la concorrenza delle 3350 parafarmacie e sanitarie sorte nel paese negli ultimi due anni, merito, affermano gli esperti anche della loro capacità di adattarsi alle diverse esigenze del cliente.
Attualmente infatti le farmacie possono essere suddivise in cinque differenti tipologie: la farmacia “tradizionale” (62%) specializzata prevalentemente nella vendita dei medicinali da prescrizione, quella “evoluta” (8%) con una maggiore attenzione su extrafarmaco e parafarmaco, quella “grande” (5%), ancora più centrata su tipologie di prodotto diverse dai medicinali. Infine, riporta il Libro bianco, molto diffuse le farmacie “bazar” (5%) e “in transizione” (20%), più somiglianti alla farmacia “tradizionale”.
Ancora molto, affermano gli esperti, può essere invece fatto per garantire una maggiore flessibilità degli orari di apertura, anche mediante il superamento del sistema dei turni.