In Italia 1 adolescente su 5 ha problemi di caduta dei capelli. A sostenerlo è una ricerca condotta recentemente su un campione di 10 mila ragazzi da IHRF, fondazione di ricerca per la patologia sui capelli, con la collaborazione di oltre 100 dermatologi sparsi sul territorio nazionale.
Come è emerso dall’indagine, il fenomeno della caduta dei capelli colpisce in misura maggiore i maschi fra i 12 e i 20 anni (60%). Le ragazze, tuttavia, anche se meno interessate dal problema, sono comunque a rischio, il numero di casi, infatti, è aumentato in modo sensibile.
La maggior parte di questi adolescenti manifesta la forma più comune di calvizie, al diradamento vero e proprio, infatti, si arriva per gradi, i capelli diventano sempre più fini, la secrezione del sebo aumenta fino a che la caduta diventa più accentuata.
Le cause della perdita dei capelli, soprattutto per i maschi, non è da attribuire all’uso eccessivo di gel, ma è legata a fattori di natura genetica. Sembra, infatti, che il fenomeno sia riconducibile alla trasmissione di un errore sui geni del cromosoma X ereditati dalla madre. Discorso a parte, invece, per quanto riguarda la caduta dei capelli nelle ragazze, innescata da cattive abitudini alimentari, (disturbi del comportamento alimentare) mancanza di sonno, e fumo, elementi che giocano senza dubbio un ruolo determinante.
Il fenomeno, chiaramente, si ripercuote negativamente anche a livello psicologico. Il 90% dei ragazzi, infatti, vive la perdita dei capelli come un problema prioritario e condizionante, il 60% lo percepisce come una menomazione estetica, mentre per il 35% dei casi studiati diventa persino motivo di isolamento.
Come spiega il dermatologo Fabio Rinaldi, che presiede la fondazione ‘IHRF:
E’ indispensabile rassicurare questi ragazzi sulla possibilità di contrastare la caduta con una diagnosi dermatologica il più precoce possibile, per evitare la progressione della calvizie e la ripercussione sulla qualità della vita. Al giorno d’oggi ci sono molti rimedi terapeutici utili, come per esempio i fattori di crescita naturali o di biotecnologia, che possono portare a una soluzione del problema nel 90% di questi ragazzi.
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