Cosa fare se si hanno dei valori di albumina bassa in gravidanza? Quale è l’alimentazione da seguire?Rispondiamo a queste domande, tenendo da conto dell’importanza di questa proteina quando si è in gestazione.
Cause dell’albumina bassa in gravidanza
Quando si soffre di albumina bassa in gravidanza è importante verificare quanto effettivamente i valori siano bassi. Se si è in stato interessante infatti, scarsi livelli di questo protide possono indicare la presenza di malattie epatiche o renali, mentre un piccolo calo è fisiologico della gravidanza stessa o di una dieta non adeguata dal punto di vista proteico.
Albumina bassa e gamma globuline alte
In alcuni casi le donne possono presentare albumina bassa e gamma globuline alte. Queste ultime nel corso della gravidanza possono aumentare sensibilmente all’interno dell’organismo a causa dell’incremento del tasso di transferrina, ma anche in presenza di alti livelli di colesterolo, diabete e ipotiroidismo.
Cosa fare in caso di albumina bassa in gravidanza
Non dobbiamo dimenticare che l’albumina bassa in gravidanza tra i suoi maggiori sintomi presenta la ritenzione idrica. Questo può portare ad un problema di pressione alta. Nel caso di una o di entrambe le manifestazioni è consigliato immediatamente rivolgersi al proprio medico di famiglia ed soprattutto al proprio ginecologo: esso sarà in grado di studiare bene i valori e comprendere quale sia la strada giusta da intraprendere. A seconda della causa alla base dell’albumina bassa sarà necessario intervenire in modo differente facendo in modo di preservare sia la salute del bambino che quella della gestante.
Alimentazione in caso di albumina bassa in gravidanza
La gravidanza è un periodo particolare nel quale alimentarsi bene è ancora più importante: sarà il medico a stabilire la necessità di una dieta iperproteica o meno a seconda delle cause dei valori di albumina bassa. Tendenzialmente si tenterà di evitare il consumo di sodio onde non favorire la ritenzione e l’ipertensione. Allo stesso tempo sarà promosso il consumo di alimenti dall’effetto diuretico (pensiamo a verdure come i finocchi e gli asparagi, N.d.R.) verificando se vi sia la necessità, compatibilmente con la gravidanza, di procedere ad una terapia farmacologica mirata.
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