Le proprietà terapeutiche dell’Aloe Vera (Aloe Barbadensis Miller) sono note da molti secoli. Sono state rinvenute testimonianze della conoscenza e dell’utilizzo di questa pianta a scopi terapeutici presso tutte le più antiche civiltà orientali e occidentali: l’Aloe vera era la “Pianta dell’Immortalità” degli Egiziani, la pianta dalle “Magiche Virtù” per i Sumeri, il “Giglio del Deserto”, per gli Arabi, la “Guaritrice Silenziosa” degli Indù, l’ “Elisir della Longevità”, dei Russi. Il medico greco Dioscoride (41-68 d.C.) e lo storico latino Plinio il vecchio descrivono l’efficacia dell’Aloe nella cura di numerosi disturbi e si racconta che Alessandro Magno volle assicurarsi una continua fornitura di aloe conquistando l’isola di Socotra, nell’Oceano Indiano.
Note fino al Medio Evo nei conventi e utilizzate dai Cavalieri Templari, che miscelandone la polpa insieme a polpa di Canapa e vino di palma ottenevano il cosiddetto “Elisir di Gerusalemme”, le virtù medicamentose dell’aloe sono successivamente cadute nel dimenticatoio. Fu così che l’aloe divenne nota perlopiù come pianta ornamentale, questo fino agli anni’70 quando alcune aziende statunitensi la riscoprirono e, grazie a innovative tecnologie di coltivazione e lavorazione, la rilanciarono sul mercato. Numerosi studi condotti in laboratorio ne hanno confermato le proprietà terapeutiche e quindi l’antica saggezza dei popoli che già ne facevano uso migliaia di anni fa.
Afferma il Dr Max Skousen Direttore dell’Istituto di investigazioni sull’Aloe, in California, USA “Il succo di Aloe Vera è la più potente sintesi di antibiotico, astringente, agente coagulante, inibitore del dolore e stimolante della crescita dei tessuti che si conosca in natura”. Sebbene sia da molti ritenuta una “specie di cactus”, in realtà l’aloe fa parte della famiglia del giglio,cresce nei territori caratterizzati da un clima caldo e secco ed è una pianta straordinarimente resistente. Ne esistono oltre 200 varietà ma, fra tutte, la cosiddetta aloe vera sembrerebbe quella dotata di maggiore potere terapeutico.
Dalle sue foglie si estrae una sostanza gelatinosa che, usata fresca o opportunamente lavorata, è dotata di proprietà antinfiammatorie e nutritive ed è pertanto indicata per un gran numero di disturbi, tra i quali le malattie della pelle, ulcere, scottature, tagli, emorroidi, insonnia, disturbi gastrointestinali, raffreddore, mal di testa, infezioni alle vie urinarie, e per facilitare la crescita dei capelli. Infine pare che l’utilizzo degli estratti di aloe abbia non solo il potere di curare il corpo ma anche il dono di rinfrancare lo spirito. Queste le parole di Mohandas “mahatma” Gandhi (1869-1948) “Mi chiedi quali forze segrete mi sostenessero durante i miei lunghi digiuni? Ebbene, furono la mia incrollabile fede in Dio, il mio stile di vita semplice e frugale e l’aloe di cui scoprii i benefici alla fine del XIX secolo, al mio arrivo in Sud Africa”.