Le lampadine fluorescenti compatte sappiamo che sono eco-friendly, consumano poca elettricità, ne sprecano solo una piccola parte e non contengono sostanze nocive per l’ambiente. Ma ora si scopre che forse fanno male alla salute.
La causa che Magda Havas della Trent University di Peterborough, Ontario, individua è l’esposizione alla cosiddetta “elettricità sporca” o “elettrosmog“, e si basa su uno studio del 2008 secondo cui
i campi elettromagnetici transitori (elettricità sporca), nella gamma dei kilohertz sui cavi elettrici, possono contribuire a livelli elevati di zucchero nel sangue tra i diabetici e pre-diabetici. Seguendo da vicino i livelli di glucosio nel plasma in quattro persone diabetiche di tipo 1 e di tipo 2, troviamo che hanno risposto direttamente alla quantità di elettricità sporca nel loro ambiente. In un ambiente elettromagneticamente pulito, i diabetici di tipo 1 richiedono meno insulina e i diabetici di tipo 2 hanno bassi livelli di glucosio nel plasma. L’elettricità sporca, generata da apparecchiature elettroniche e dispositivi wireless, è ovunque nell’ambiente.
La dottoressa Havas è diventata nota nell’ambiente scientifico per le sue teorie sui campi elettromagnetici, ed in particolare per i suoi studi sui rischi per la salute delle radiazioni elettromagnetiche, tanto da diventare un punto di riferimento per gli altri studiosi. Nella sua ricerca Havas scrive:
Questo articolo presenta un cambiamento di paradigma nel modo di pensare il diabete. Oltre ai diabetici di tipo 1, che producono insulina insufficiente, e diabetici di tipo 2, che non sono in grado di utilizzare efficacemente l’insulina che producono, un terzo tipo di diabete può essere ambientalmente esacerbato o indotto dall’esposizione alle frequenze elettromagnetiche. La nostra crescente dipendenza dai dispositivi elettronici e dalla tecnologia senza fili sta contribuendo ad un aumento senza precedenti nella nostra esposizione a un ampio spettro di frequenze elettromagnetiche, in ambienti urbani e rurali e nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo. Questa energia è generata all’interno della casa da computer, televisori al plasma, illuminazione a basso consumo ed elettrodomestici, interruttori, telefoni cordless e router wireless, e può entrare nell’ambiente domestico e di lavoro dal telefono cellulare e dalle antenne di trasmissione vicine, nonché attraverso la corrente.
Havas ora parla addirittura di “diabete di tipo 3“, come se fosse una patologia provata ed accettata, anche se il suo studio è piuttosto limitato dato che si è dimostrato vero solo in un esperimento con quattro pazienti. Nell’attesa che la ricerca si allarghi, la dottoressa consiglia di gettare le lampadine fluorescenti, ree secondo lei di essere una delle fonti domestiche maggiori di onde elettromagnetiche.
[Fonte: Treehugger]