E’ allarme Ebola in Africa, e negli aeroporti europei scatta il codice rosso. I morti sono ormai arrivati a 118 e la situazione non sembra scemare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è intenzionata a prevenire un’epidemia mondiale di questa malattia.
Una situazione simile venne registrata quaranta anni fa quando, eseguendo un “triplo” salto di specie, il virus dell’ebola è passato dai pipistrelli all’uomo attraverso scimmie. Secondo gli esami eseguiti dagli esperti la variante attualmente attiva in Guinea è di un ceppo più pericoloso di quelli che negli scorsi anni hanno causato delle epidemie localizzate. La mortalità è pari a nove persone su dieci contagiate. Il problema di questa malattia, deve essere sottolineato, è che non esiste una cura. Bisogna sperare nell’efficacia dell’isolamento per limitare la trasmissione e nell’auto-guarigione per ciò che concerne la sopravvivenza della persona. Commenta il vice direttore generale dell’OMS, Keiji Fukuda:
L’attuale esplosione di focolai d’ebola in Guinea e Liberia è tra le più difficili mai affrontate e potrebbe proseguire ancora per 3-4 mesi. Sin dall’inizio l’Oms si è mobilitata ad ogni livello per prevenire nuovi casi, interrompere i contagi e la diffusione insieme a numerosi partners in tutto il mondo.
Aiuti verso la Guinea sono stati inviati da diversi stati. Uno dei problemi di questa epidemia si sta rivelando il suo impatto possibile sulle grandi città. Un possibile contagio di persone nelle metropoli, dove vivono migliaia di persone potrebbe davvero rivelarsi letale per migliaia di persone, senza contare che in tal caso il contagio, nonostante la messa in opera di strutture specifiche, potrebbe essere incredibilmente difficile da contenere mettendo milioni di persona a rischio di contrarre l’ebola.
Dare il via al codice rosso negli aeroporti europei di Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona che rappresentano i principali scali dei voli provenienti dall’Africa è stato necessario. Molte compagnie aeree stanno richiedendo dei certificati medici che attestino la buona salute prima di concedere la possibilità di giungere in Europa sui propri voli.
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