Siete fanatici della pulizia? Attenti al vostro intestino. Pare, infatti, che un eccesso di igiene (nello stile di vita, negli alimenti) possa essere all’origine di importanti patologie quali la colite ulcerosa o il morbo di Crohn. Un’altra ‘chicca’ riguarda il fumo. Che, a quanto pare, aumenta il rischio di ammalarsi di morbo di Crohn, ma (e qui sta la vera novità) protegge dalla colite ulcerosa. Tanto che la sua cura prevede l’uso di cerotti o gomme alla nicotina. E, ancora, a volte le sue pareti si contraggono con troppa forza. O, al contrario, sono troppo rilassate (colon irritabile e stitichezza). Oppure, al suo interno, si formano delle tasche (i diverticoli) che col tempo si ulcerano (diverticolosi).
I sintomi con i quali questi disturbi si manifestano sono tanti. Stitichezza (meno di due evacuazioni alla settimana) o diarrea. A volte dolore, nausea, vomito o febbre. E, nei casi più importanti, secrezione di muco e sangue. Di solito durano pochi giorni, e poi passano. A volte, invece, si ripresentano (magari dopo periodi di relativo benessere) per cessare di nuovo dopo poco tempo. Sono le cosiddette malattie intestinali croniche (colon irritabile, colite ulcerosa, diverticolosi).
Quelle che non guariscono, ma che è possibile tenere sotto controllo. Magari con cure quali i cosiddetti “probiotici“. In buona sostanza, uno yogurt decisamente super che contiene alte concentrazioni di fermenti lattici vivi, capaci di modificare lo stato della flora batterica diventando una vera protezione a tutto vantaggio dell’intestino. Oppure probiotici sono anche disponibili sottoforma di integratori reperibili in farmacia.
Ecco un elenco delle principali patologie infiammatorie che colpiscono l’intestino. Colon írritabile è un disturbo funzionale (non esistono cioè alterazioni anatomiche tali da giustificarne la presenza) dovuto a un’attività disordinata della muscolatura intestinale. Colpisce soprattutto le donne. I sintomi sono: episodi ripetuti (e ciclici) di diarrea alternati ad altri in cui si manifesta invece stitichezza. Dolore, gonfiore addominale. A volte anche mal di schiena, palpitazioni, stanchezza, meteorismo. La causa non si conosce ancora, anche se, oggi, si pensa che possa insorgere a seguito di un processo infettivo (provocato da parassiti) che rende l’intestino particolarmente debole. La terapia prevede l’assunzione di farmaci antispastici (per regolare e diminuire le contrazioni) e dei sopra citati probiotici.
Colite ìnfettiva è un’infiammazione dell’intestino causata da virus o batteri (salmonella, ameba, sighella). Ci si può infettare recandosi in Paesi dove l’igiene non è particolarmente curata. Soprattutto se non si rispettano le più elementari regole igieniche (lavare le mani dopo essere stati in bagno, non toccare oggetti sporchi, non mangiare verdura o frutti di mare crudi, non bere acqua del rubinetto, non mettere ghiaccio nelle bevande). I sintomi? Sono diarrea, muco e sangue nelle feci. Si manifesta in forma acuta, e passa una volta eliminato l’agente infettivo.
Le forme batteriche si curano invece con gli antibiotici. Se la causa è invece un virus, allora non resta che aspettare che l’infezione abbia fatto il suo corso (non esiste infatti la possibilità di vaccinarsi). Nel frattempo si può intervenire con degli antinfiammatori che tengono a bada le manifestazioni più importanti. Bisogna anche bere molto (soprattutto liquidi zuccherati per ripristinare quelli persi con la diarrea) e seguire una dieta molto leggera (da programmare con l’aiuto del medico).
Diverticolosi/ diverticolite è un’alterazione anatomica che causa la formazione di piccole ernie (diverticoli) lungo le pareti dell’intestino. Questa malattia è, in genere, asintomatica. A volte, però, le ernie si infettano, si infiammano e cominciano a sanguinare dando vita a una forma acuta chiamata diverticolite. La causa: le pareti dell’intestino si muovono in maniera scoordinata, dissociata. Questo fa aumentare la pressione con conseguente estroflessione della mucosa intestinale. Si cura con gli antibiotici (che eliminano l’infezione), con il riposo e la sospensione (per un giorno o due) dell’alimentazione. Nelle forme più gravi si può anche arrivare all’asportazione della parte dell’intestino interessata dall’infezione. La diverticolite (come la maggior parte dei fatti acuti) si può curare ed eliminare. La diverticolosi, invece, è un’alterazione cronica dalla quale è impossibile guarire.