Uno dei principi su cui si basa la medicina è che, in caso di consumo eccessivo di qualsiasi cosa (farmaco, cibo, ecc.) i benefici si trasformano in danni. Non fa eccezione la vitamina E la quale, secondo un recente studio condotto a Cleveland, negli Usa, potrebbe provocare un incremento del rischio di sviluppo del cancro alla prostata se consumata in eccesso.
Per lo studio i ricercatori della Cleveland Clinic hanno fornito ai circa mille volontari 400 IU (unità internazionali) di tale componente ogni giorno per 7 anni. Ad un altro gruppo di altri mille volontari invece hanno fornito un placebo. Alla fine del periodo di osservazione è stato rilevato che coloro i quali avevano assunto la vitamina E in modo esagerato rispetto al proprio fabbisogno quotidiano avevano incrementato il rischio di contrarre la neoplasia del 17%.
Ogni giorno infatti, dicono i ricercatori, un uomo adulto non dovrebbe superare le 22,4 IU di vitamina E. Ma come è nata questa ipotesi? Circa una decina di anni fa si credeva che la vitamina E ed il selenio potessero ridurre il rischio di cancro alla prostata. Per questo a molti uomini venivano fornite terapie a base di questi elementi nutrienti. Ma il rischio, come spesso accade, è che si ecceda, ed infatti questa ricerca che, complessivamente, è durata quasi un decennio, ha dimostrato come questa scelta può portare più danni che benefici.
Ogni uomo deve prendere questa decisione da solo. Tuttavia, non c’è davvero nessuna prova che dimostri che la vitamina E offra benefici per la salute. Gli studi finora mostrano che non riduce il rischio di attacchi cardiaci, ictus, cancro del colon, cancro del polmone o di rischio complessivo di morte in un determinato periodo. E’ difficile capire, analizzati tutti i dati, perché qualcuno voglia ancora prendere la vitamina E
ha affermato il ricercatore principale dello studio, Dr. Eric Klein, urologo della Cleveland Clinic.
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[Fonte: Livescience]