La Commissione Europea ha concesso il 28 maggio scorso l’autorizzazione all’utilizzo del farmaco denosumab contro l’osteoporosi nei 27 Paesi dell’Unione. Una malattia sistemica dello scheletro, l’osteoporosi, che affligge circa 200 milioni di persone nel mondo. Le stime parlano di 75 milioni di casi solo in Europa, Giappone e USA. Ogni anno in Europa e Usa si verificano 2,3 milioni di fratture dovute all’osteoporosi, soprattutto al femore (nel 1990 in tutto il mondo sono state 1,6 milioni). La patologia è caratterizzata da ridotta massa minerale e dal deterioramento microstrutturale del tessuto osseo. Le ossa diventano via via più fragili e sono più esposte al rischio di fratture.
Il nuovo farmaco, il denosumab, nel 2009 rientrò nella classifica del Time tra le dieci più importanti scoperte scientifiche del 2009. L’EMEA è la prima agenzia regolatoria al mondo ad approvarlo, sulla base di sei studi clinici di fase tre, che dimostrano come il denosumab sia in grado di incrementare la densità minerale ossea. Il trattamento si rivolge alle donne nel postmenopausa, particolarmente esposte al rischio di fratture, e agli uomini affetti da carcinoma prostatico sottoposti a terapia ormonale ablativa che devono arginare la perdita ossea ad essa associata.
I dati raccolti nei sei studi clinici sono più che incoraggianti: il farmaco ridurrebbe del 68 per cento il rischio di subire una nuova frattura vertebrale (colonna dorsale) rispetto a quelle trattate con placebo, del 40 per cento il rischio di fratture al femore, e del 20 per cento le probabilità di subire una frattura non vertebrale a 36 mesi. L’approvazione del farmaco è stata salutata con entusiasmo negli ambienti medici. La professoressa Maria Luisa Brandi, Professore di Endocrinologia, Direttore dell’Unità Operativa di Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo dell’Università di Firenze ha spiegato che
l’osteoporosi e le fratture da fragilità che ne conseguono rappresentano condizioni patologiche gravi per il paziente e pesanti per la società. Il numero di pazienti affetti aumenta con l’aumentare dell’aspettativa di vita. Nonostante siano stati sviluppati farmaci antifratturativi sono indispensabili nuove opzioni terapeutiche con maggiore efficacia e migliore aderenza. Utilizzando come bersaglio il RANK Ligando, denosumab offre un nuovo approccio terapeutico potente e di facile somministrazione in grado di migliorare l’armamentario terapeutico contro l’osteoporosi.
[Fonti: Agi Salute; Lega Italiana Osteoporosi onlus]