La curcuma, pianta tropicale dalla quale si ricava l’omonima spezia, potrebbe essere un ottimo strumento da utilizzare contro l’ictus e l’Alzheimer. Ad avere questo effetto di protezione nei confronti dell’encefalo sarebbe un composto bioattivo della stessa.
La sua azione infatti riuscirebbe a blocca le proteine anomale che spesso si trovano alla base di delle principali patologie neurologiche. Lo sostiene Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” il quale ha pubblicato proprio in queste ultime ore una ricerca dedicata alla curcuma. Va sottolineato che questa pianta è parte della tradizione orientale da molto tempo: é infatti utilizzata da secoli come medicina, spezia e colorante. Senza dubbio contiene naturalmente molti elementi che apportano benefici al nostro organismo: la curcuma è ricca di potassio e vitamina C, ha la capacità di stimolare l’appetito e la formazione di enzimi digestivi. E la curcumina è da tempo sotto l’occhio degli scienziati per via della sua azione antinfiammatoria, disintossicante, antiossidante e antitumorale.
Ora la ricerca pubblicata sulla rivista di settore “British Journal of Nutrition” ha mostrato che un suo componente bioattivo, il turmerone aromatico, è in grado di stimolare la proliferazione ed il differenziamento delle cellule staminali neurali nel cervello adulto. Nelle sperimentazioni eseguite in vitro ed in vivo è stato possibile verificare come pur non avendo effetti sulla morte cellulare, in determinate concentrazioni è in grado di stimolare la crescita delle staminali fino all’80% e la produzione di nuove cellule nervose. Tale effetto è stato dimostrato anche grazie all’uso di tecniche di imaging sul cervello di ratti adulti: è stato possibile notare come l’ippocampo si espanda e nello stesso e nella zona subventricolare avvenga una maggiore neurogenesi quando il turmerone viene utilizzato.
Cosa indica questo, insieme alla pregressa comprovata capacità del principio bioattivo di limitare l’infiammazione a livello cerebrale? Esso illustra come il cervello possa contare su uno strumento in grado di aiutarlo ad autoripararsi, specialmente per ciò che concerne ictus e Alzheimer, soprattutto nel momento in cui anche l’azione di alcuni protidi pericolosi per il cervello viene inibita. E tutto partendo dalla curcuma.
Photo Credits | SOMMAI / Shutterstock.com