Continua ad andare avanti la ricerca per trovare una cura definitiva contro l’Aids. E nuove speranze sembrano essere ben riposte nello studio intrapreso dal dott. Ping Wang, professore di ingegneria chimica della University of Southern California e scienziato della USC Viterbi School of Engineering, il quale ha messo a punto un virus in grado di selezionare e distruggere solo le cellule infette da questa particolare immunodeficienza.
Si tratta di una strada molto particolare quella intrapresa dallo scienziato. Parliamo infatti di una tecnica chiamata comunemente negli ambienti scientifici come “terapia con gene suicida”. Questo perché la stessa infatti permette, attraverso un virus o un vettore appositamente studiato di condurre le queste cellule al suicidio, portando con loro, lungo la stessa strada anche le cellule infettate dall’HIV.
Una sorta di “bombardamento intelligente” in grado di prendere di mira esclusivamente le cellule malate evitando non solo di colpire quelle sane ma anche l’insorgere di effetti collaterali. Per il momento è stata condotta solo una sperimentazione di laboratorio: i vettori lentivirali messi a punto sono stati testati solo in capsule di Petri, portando alla distruzione di circa il 35% delle cellule infette.
Il prossimo passo da intraprendere, una volta sistemata “l’arma” da utilizzare, sarà quella di passare alla sperimentazione sul modello animale.
Facciamo il punto su questa malattia: l’infezione da HIV, virus che conduce all’immunodeficienza conosciuta sotto il nome di Aids è trasmissibile attraverso il sesso non protetto, per scambio di fluidi ematici e per via materno-fetale. L’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che siano almeno 33 milioni le persone affette da questa patologia. In Italia, dal dicembre 1982 allo stesso mese del 2010 sono stati diagnosticati in tutto 63mila casi circa, con una mortalità pari quasi a 40mila. Buoni passi in avanti nel suo contrasto sono stati fatti grazie alla combinazione di alcune terapie antiretrovirali.
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Fonte: Agenciaids