L’Alzheimer ed i suoi sintomi. Sono questi ad indirizzare il medico neurologo verso una diagnosi, ma di solito tale passaggio avviene solo tardivamente, ad almeno uno o due anni dall’esordio della malattia che non ha dato segni concreti della sua presenza fino ad allora. L’Alzheimer è infatti una malattia subdola perché i primi sintomi, estemporanei e non continui, diversi a seconda di ogni paziente e con decorsi individuali, sono simili e spesso riconducibili ad altri disturbi tipici dell’età che avanza. Purtroppo però stiamo parlando di una patologia progressiva e non curabile, benché esistano oggi trattamenti in grado di rallentare seppur momentaneamente e lievemente la degenerazione cerebrale e comportamentale: prima si individua la malattia e migliore sarà il decorso per il paziente. Dunque quali i primi sintomi che devono mettere in allarme i familiari?
Non pochi: secondo l’Alzheimer’s Association sono almeno 10 i segni premonitori dell’Alzheimer che devono mettere in allarme:
- Perdita di memoria: questa può essere sintomo di una momentanea distrazione, o di stanchezza, ma se si ripete più volte nell’arco di poco tempo rendendo difficile se non addirittura impossibile l’attività lavorativa, va sospettato l’Alzheimer o comunque è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista: qualche meccanismo si è certamente alterato.
- Difficoltà nelle attività quotidiane. Lo stesso dicasi per le attività quotidiane. Una persona sana, sotto stress può dimenticare di spengere la televisione o la luce prima di uscire di casa, o una pentola sul fuoco: i primi sintomi di Alzheimer non fanno ricordare al malato neppure di aver cucinato o mangiato. Ovvero un’azione ben più concreta dello spingere un pulsante. Seppure tali fatti accadano estemporaneamente, vanno approfonditi.
- Disturbi del linguaggio. La perdita di memoria incide anche su meccanismi acquisiti e consolidati come il linguaggio: non si ricordano le parole, non vengono, o se ne usano altre impropriamente, con significati che nulla hanno a che vedere con l’oggetto da citare o il saluto da fare.
- Disorientamento nel tempo e nello spazio. Il malato di Alzheimer si può perdere facilmente, non sapere deve si trova, e che giorno è, come se si fosse risvegliato in quel luogo in quel momento.
- Diminuzione della capacità di giudizio. Una persona con i primi sintomi di Alzheimer non riesce a svolgere correttamente alcune semplici pratiche quotidiane: ad esempio può scegliere di uscire di casa con l’accappatoio anziché col cappotto o indossare calzini al posto delle scarpe. Anche in questo caso, occorre subito rivolgersi ad uno specialista. Sono situazioni che mettono in pericolo il paziente.
- Perdita di oggetti: allo stesso modo il malato in questione comincia a perdere gli oggetti perché non li ripone al posto giusto: si possono mettere le chiavi di casa nel frigorifero o i surgelati sotto il cuscino, senza rendersene minimamente conto.
- Difficoltà nel pensiero astratto. E’ così che si chiama il fare di calcolo o compilare moduli ed assegni: il malato di Alzheimer dimentica il significato dei numeri o come si fanno i calcoli matematici.
- Cambiamenti di umore o di comportamento
- Cambiamenti di personalità. Sono cose che capitano a tutti col passare degli anni, ma i primi sintomi della malattia sviluppano queste alterazioni in modo estremamente repentino, immediato, da un minuto all’altro, portando anche uno stravolgimento totale, da non riconoscere più le azioni ed i toni del proprio caro.
- Mancanza di iniziativa. I primi sintomi della malattia consistono inoltre in una lenta perdita di interesse verso ogni attività personale o quotidiana.
Fonte: Alzheimer Association
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