Un piccolo difetto fisico, un naso troppo importante, un seno che non vuol saperne di crescere, può rendere la vita davvero difficile nella delicata fase dell’adolescenza, soprattutto quando sono i coetanei, principalmente quelli che si incontrano tra i banchi di scuola, a farne sentire il peso. Al punto da voler ricorrere alla chirurgia estetica per liberarsi da una caratteristica fisica che espone allo scherno dei compagni, che, in casi estremi, si trasformano in veri e propri bulli.
Questo è quanto accade in Gran Bretagna, parola di Douglas McGeorge, chirurgo estetico e presidente della British Association of Aesthetic Plastic Surgeons che, sulle pagine del quotidiano britannico Daily Mail, ha affermato di aver rifatto il naso a una quattordicenne esasperata dallo scherno dei compagni al punto da aver cambiato tre scuole prima di ricorrere all’intervento, e il seno a diverse altre adolescenti. Naturalmente con il consenso dei loro genitori.
E non si tratterebbe di casi isolati: le richieste di ritocchi dal chirurgo tra gli adolescenti sono aumentate del 150% nell’ultimo anno.
Giustamente critiche le associazioni inglesi che combattono il bullismo. Perchè mai le vittime dei bulli dovrebbero essere loro a cambiare? Questo in sintesi quanto affermato da Liz Carnell, direttrice del Bullying Uk.
Eppure, secondo alcuni sondaggi, un terzo delle ragazze sotto i 16 anni ricorrere al chirurgo per migliorare il proprio aspetto fisico, mentre da un’indagine sui disturbi del comportamento alimentare è emerso che nel 40% dei casi a spingere le ragazzine a rinunciare al cibo sono proprio gli episodi di bullismo subiti dai compagni.
Ciò che realmente rattrista però e dovrebbe preoccupare, aggiungiamo noi, è la fragilità incontenibile di questi adolescenti così giovani e già spinti a cambiare in maniera definitiva e radicale qualcosa di sè, in una fase di vita, l’adolescenza appunto, in cui il nostro essere, sospeso fra l’infanzia appena trascorsa e un’età adulta incombente, spesso temuta per quanto fortemente agognata, è ancora tutto in fermento, tutto in discussione, nei suoi aspetti esteriori ed interiori.
Non c’è proprio nulla che noi adulti potremmo fare per aiutare i bulli e le loro vittime ad uscire da questa spirale distruttiva? A parte il cinque in condotta…ovviamente.