Gli anoressizzanti sono dei farmaci particolari, ma anche integratori naturali, definiti tali in virtù della loro capacità di attenuare il senso di fame, e vengono utilizzati contro l’obesità, soprattutto quando gli interventi dietetico-comportamentali non hanno sortito alcun effetto.
Tra i farmaci anoressizzanti, i più noti sono certamente i derivati anfetaminici come la fentermina, la fendimetrazina, la fenilpropanolamina, il ciclazinolo e il mazindolo. La portata di questo genere di prodotti, tuttavia, non va sottovalutata. Non è un caso che vengano utilizzati solo ed esclusivamente sotto stretto controllo medico e per periodi non superiori ai 3 mesi. Gli anoressizzanti, infatti, sono generalmente riservati a quei pazienti per cui l’obesità rappresenta un fattore di rischio ben più elevato rispetto ai farmaci stessi.
Al pari di tutti le anfetamine, i medicinali antifame, infatti, possono creare non solo dipendenza psicologica e fisica, ma possono avere anche gravi effetti collaterali come insonnia, ansia, tachicardia, irritabilità, depressione, aritmie, tremore. Inoltre, in caso di ipertensione, ipertiroidismo o malattie cardiovascolari sono assolutamente controindicati.
Gli integratori antifame, invece, si dividono in 2 categorie, quelli che replicano gli effetti dei farmaci anoressizzanti e quelli ricchi di fibre. I primi, vanno a stimolare i recettori di catecolamine (adrenalina e noradrenalina), mentre i secondi stimolano il senso di sazietà rigonfiandosi nello stomaco. Tra gli integratori anoressizzanti, che ricordiamo, hanno comunque un effetto blando, ma in grado di riattivare il metabolismo, ci sono l’arancio amaro e tutte le fonti di caffeina come il guaranà, il caffè, il cacao, la cola e il mate. L’assunzione non deve essere prolungata per più di 4-5 settimane, senza eccedere le dosi consigliate. Tuttavia, anche questi prodotti sono sconsigliati per chi soffre di ipertensione, disturbi cardiovascolari, e ipertiroidismo.
Gli integratori a base di fibre alimentari, invece, stimolano il senso di sazietà grazie alla particolare caratteristica di gonfiarsi nell’intestino, grazie anche ad abbondanti quantità d’acqua. Tra questi, ricordiamo la crusca, il glucomannano, l’agar agar, e i semi di psillio. Non vanno assunti prima di coricarsi, ma circa mezz’ora prima dei pasti.