I ricercatori della Johns Hopkins hanno scoperto che un composto presente nel cioccolato fondente può proteggere il cervello dopo un ictus, aumentando i segnali cellulari già noti per proteggere le cellule nervose dai danni. Novanta minuti dopo aver dato da mangiare ai topi una piccola dose di epicatechina, un composto naturalmente presente nel cioccolato fondente, gli scienziati hanno indotto un ictus ischemico, sostanzialmente, tagliando l’afflusso di sangue al cervello.
Hanno così scoperto che gli animali che avevano ingerito l’epicatechina avevano subìto un danno cerebrale molto minore rispetto a quelli a cui non era stato dato il composto. Mentre la maggior parte dei trattamenti contro l’ictus negli esseri umani devono essere forniti nell’arco di tre ore per essere efficaci, l’epicatechina pare limitare ulteriori danni neuronali quando somministrata anche tre ore e mezza dopo un ictus. Data sei ore dopo un ictus, tuttavia, il composto non offriva protezione alle cellule cerebrali.
Sylvain Doré, primario e professore associato di Anestesiologia e Terapia, cura farmacologica e scienze molecolari alla Johns Hopkins University School of Medicine, dice che il suo studio suggerisce che l’epicatechina stimola due vie precedentemente consolidate note per proteggere le cellule nervose nel cervello da eventuali danni. In presenza di un ictus, il cervello è pronto per proteggere sé stesso, perché i percorsi dell’eme Nrf2 e ossigenasi 1 sono attivati. Nei topi in cui mancava selettivamente l’attività in quelle aree, lo studio ha rilevato che l’epicatechina non ha avuto alcun effetto significativo di protezione e le loro cellule cerebrali sono morte dopo l’ictus.
Il dott. Doré spera che la sua ricerca su questi percorsi possa portare a nuove intuizioni per limitare i danni da ictus acuto e, eventualmente, proteggere contro condizioni neurologiche croniche degenerative come il morbo di Alzheimer ed altre patologie legate all’età cognitiva. Ma non tutti i cioccolatini fondenti sono creati uguali, mette in guardia Doré. Alcuni hanno più epicatechina bioattiva di altri.
L’epicatechina che si trova nel cioccolato fondente è estremamente sensibile alle variazioni di calore e di luce. Nel processo di creazione del cioccolato, bisogna fare attenzione a non distruggerla. Solo pochi cioccolatini hanno il principio attivo. Il fatto che si dica “cioccolato fondente” non è sufficiente
ha concluso il medico. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism.
[Fonte: Sciencedaily]